Tornati dalle vacanze estive, si riprendono tutte le attività quotidiane ed in particolare l’attività sportiva, che molto spesso viene sospesa completamente durante l’estate o sostituita con sport complementari tipici della stagione estiva e del bel tempo.

Cosa fare per la ripresa dell’attività sportiva

La ripresa dell’attività sportiva dovrebbe prevedere un check-up medico di controllo specifico in cui rientra anche la figura del podologo.

Il piede di ogni persona che pratica sport, che sia attività agonistica o amatoriale, è sottoposto a continue sollecitazioni superiori rispetto alla normale meccanica corporea. Queste sollecitazioni possono comportare stress inattesi per le nostre strutture anatomiche, soprattutto a seguito di un periodo di riposo, come le vacanze estive.

Questo perché l’atto sportivo è composto da movimenti acceleratori e di arresto costanti, continui ma anche improvvisi; movimenti di iper- sollecitazione muscolare e tendinea come nei momenti di arresto (pallacanestro), di affondo (scherma, tennis), di salto (pallavolo), di spinta (corsa, calcio) o di slancio (ginnastica, atletica).

In tutti questi movimenti il piede viene ripetutamente caricato dal nostro peso corporeo, che può aumentare fino a triplicarsi, rispetto che nella normale fisiologia del passo.

L’importanza di consultare il podoogo

Il podologo grazie ad un esame obiettivo del piede che valuta anche tutte le escursioni articolari del piede, sia fuori carico che in carico durante il passo e durante l’atto sportivo, riesce a creare un progetto di plantare e la realizzazione di questo per prevenire, curare e modificare fino ad aumentare le prestazioni atletiche, oltre che a studiare sistemi di terapia, come bendaggi funzionali o kinesio-terapici, terapia fisica come applicazione di Laser, rieducazioni dell’unghia per prevenire infortuni e lesioni, ortesi in silicone per proteggere o scaricare, zone di ipercarico digitale e apparati ungueali traumatizzati, o modificare deviazioni digitali .

Una visita biomeccanica podologica, che include anche un attento esame baropodometrico, sia in statica che dinamica, permette lo studio delle forze di carico, le pressioni, che vengono esercitate sul piede e sui segmenti corporei sovrastanti.
Il percorso di visita si può concludere, dove necessario, con la progettazione e costruzione di un’ortesi plantare interamente realizzata su misura.

Il plantare, in particolare nello sportivo, ha il grande scopo di aiutare a prevenire i traumi da sollecitazione meccanica, da alterata fisiologia muscolo articolare e può ridurre gli effetti delle sollecitazioni meccaniche particolarmente stressate dai movimenti sportivi prevenendo altresì traumi e lesioni proprie del piede e della gamba.

Nello sport agonistico a seguito di un corretto inquadramento, sia della disciplina sportiva che dei particolari movimenti che l’atleta esercita durante l’atto, oltre che allo studio della calzatura, può essere realizzato il plantare che assumerà un ruolo essenziale nel miglioramento della performance atletica.

Attraverso particolari metodiche costruttive, materiali tecnici innovativi per la stimolazione o l’accentuazione di un determinato gesto sportivo, il plantare diventerà parte integrante dell’attività atletica.

La stimolazione propriocettiva determinata da un plantare può migliorare lo stato qualitativo e quantitativo di un muscolo o di una regione anatomica, ripristinare il normale antagonismo muscolare.

A livello osteoarticolare, il plantare può riattivare dei movimenti articolari ipovalidi ripristinando la regolare cinetica del gesto atletico durante la sequenza progressiva dei movimenti articolari propri del passo o della corsa.

Il plantare dovrà essere visto come uno strumento terapeutico ad personam realizzato direttamente dal podologo, dopo un’attenta valutazione obiettiva del piede e della postura in generale.

Il paziente dovrà quindi essere seguito nel tempo attraverso valutazioni e visite di controllo.

Alice Volpini, podologa

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