KOS ha lanciato l’iniziativa “Disordini nascosti” per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) e sulla complessità dei percorsi di cura e riabilitazione.
Psichiatri, psicologi, dietisti, nutrizionisti e tecnici della riabilitazione psichiatrica del Gruppo hanno raccolto le testimonianze dei pazienti affetti dai disturbi alimentari – anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, la cosiddetta “binge eating disorder” – e i pensieri più toccanti sono stati illustrati in una collezione di 6 piatti dall’Art Director Francesca Tucci.
I piatti sono stati utilizzati in un ristorante romano in occasione della Giornata Nazionale dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (15 marzo).
I messaggi sono stati costruiti per essere in parte coperti dalle portate.
Boccone dopo boccone, hanno svelato ai commensali ossessioni ed emozioni di chi vive una relazione disfunzionale con se stesso, attraverso il cibo.
Ogni piatto permette infatti di entrare nei pensieri patologici di chi è affetto dai disturbi alimentari, facendoci capire quanto il rapporto distorto con il cibo sia legato a un profondo disagio interiore.
“È necessario cambiare l’approccio terapeutico, superando l’idea che alla base di questi disturbi ci sia un problema comportamentale, come peraltro suggeriva la vecchia denominazione di queste patologie – afferma il Dott. Adolfo Bandettini di Poggio, Direttore Medico della Psichiatria del Gruppo KOS – I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione colpiscono prevalentemente soggetti giovani e i danni non si limitano solo alla psiche ma coinvolgono tutto il corpo”.
Si stima che in Italia oggi più di tre milioni di persone ne soffrono. La pandemia ha peggiorato ulteriormente la situazione, con un incremento di casi stimato di almeno il 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio.
“Occorre ripensare i luoghi di cura, che devono essere in grado di offrire percorsi che coinvolgano più specialisti, dalla psichiatra al dietista, dai tecnici della riabilitazione psichiatrica agli endocrinologi. Nei centri KOS le cure mirano non solo al recupero fisiologico e nutrizionale, volto al ripristino delle corrette abitudini alimentari, ma anche a quello sociale grazie a un intervento riabilitativo con il coinvolgimento della famiglia”.
KOS nel corso degli anni è diventato punto di riferimento nella cura dei disturbi dell’alimentazione.
Oggi è il primo gruppo in Italia per numero di posti letto dedicati a queste patologie (affianca il Ssn con circa 100 posti letto accreditati).
Le strutture specializzate nella cura di queste patologie sono Villa Margherita di Vicenza, l’Istituto Neuroscienze Neomesia e Villa Armonia a Roma, Villa dei Pini a Firenze, Villa Rosa e Villa Pineta a Modena, Ville di Nozzano a Lucca.
“Alcuni mesi fa – prosegue Bandettini – abbiamo proposto in audizione al Senato un disegno di legge per l’introduzione del bollino lilla, un sistema di certificazione che identifichi i siti sicuri e attendibili in grado di informare in modo corretto e dare sostegno alle persone affette da disturbi dell’alimentazione. Inoltre, abbiamo avviato recentemente una collaborazione scientifica con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, volta al potenziamento presso l’Istituto Neuroscienze Neomesia dei percorsi di riabilitazione dei disturbi della nutrizione e alimentazione”.