ROMA, 20 GIUGNO – ”Il conto è arrivato attualmente a circa 200 milioni di euro dopo che per 20 anni i residenti di Campione d’Italia si sono curati in Svizzera ma che  gravano interamente sulle casse della Regione Lombardia, a danno di tutti i contribuenti lombardi. Un vero e proprio raggiro ‘istituzionale’ da un paese all’ altro”.

Lo afferma l’avv. Monica Mandico di Federcontribuenti su quanto e’ emerso in questi giorni riguardo i residenti del comune ed exclave del territorio italiano completamente circondato da territorio elvetico.

”A causa della sua conformazione, che rende impossibile l’erogazione di cure del SSN (sistema sanitario nazionale) – spiega l’avv. Mandico –  l’assistenza sanitaria dei residenti nell’enclave è retta da un accordo italo-svizzero risalente al maggio 2005, il quale introduceva un sistema per il quale le spese erano anticipate dall’ Istituto Assicurativo Lamal, che poi trasmetteva le fatture al Canton Ticino, il quale le mandava al governo federale di Berna, che poi chiedeva i pagamenti al SSN italiano, infine a pagare era la Regione Lombardia.

Nel 2018 la Regione Lombardia ottiene un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune di Campione d’Italia – successivamente annullato in sede di opposizione”.

L’esponente di Federcontribuenti fa presente come nel luglio 2020 la Giunta Regionale lombarda dà mandato all’ATS dell’Insubria (competente anche per Campione) di comunicare alle autorità elvetiche la fine di tale pratica; nel novembre 2021 un’altra delibera annullava la possibilità di usufruire dell’assistenza domiciliare svizzera, mentre nel 2022 una nuova delibera regionale introduceva il cd. “sistema transitorio”, il quale prevedeva che fino al 30 settembre 2023, i campionesi avrebbero potuto usufruire delle cure svizzere, presentando però un’impegnativa di un medico italiano e aderendo a un modello (chiamato S2) che prevedeva la compartecipazione volontaria delle spese da parte dell’assistito.

” Tale status quo – fa presente l’avv. Mandico – veniva ribaltato dalla sentenza 1047/2023 del TAR Lombardia che, sulla base di un ricorso presentato da un Avvocato campionese, decretava il ritorno alla convenzione del 2005 poiché “che i cittadini di Campione d’Italia sono da equiparare ai cittadini italiani che risiedono all’estero e dunque hanno diritto di rivolgersi alle strutture sociosanitarie svizzere” (in conformità al Regolamento CEE n. 1408/71, art. 22, paragrafo 1, lettera c). Siamo cosi’ arrivati ad una cifra abnorme a danno di tutti i contribuenti lombardi. Saremmo molto interessati – conclude Mandico – ad un parere della Corte dei Conti riguardo questo salasso ma anche a chi ha votato parere favorevole all’Autonomia e ai Livelli Essenziali di Prestazione”. 

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