Siamo in estate. E che estate questa del 2024. Le alte temperature sono tra le notizie principali dei palinsesti degli organi di informazione. L’ambiente è il primo a risentirne. Il caldo rovente, specialmente nel Centro e Sud d’Italia preoccupa non poco. L’eccessivo calore, la siccità, gli incendi, e non da meno lo sviluppo di insetti, sono tutti fattori nocivi per la salute. Per le persone più a rischio, come bambini e anziani, si raccomanda di rimanere in casa, o quanto meno di non uscire nelle ore più calde della giornata. Ma su come difendersi in caso di punture da insetti, e questo vale per tutte le fasce di età, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha redatto una breve guida su cosa fare e come intervenire. A spiegarlo con interventi in numerosi servizi giornalistici su testate web, televisive e radiofoniche è stato lo stesso presidente della SIMA Alessandro Miani.

“Stanno aumentando in questi giorni gli episodi di punture di vespe e calabroni, un trend direttamente legato alle ondate di caldo che hanno interessato il nostro Paese – spiega il presidente Alessandro Miani – Le temperature più elevate rendono particolarmente irritabili tali insetti, che difendono i loro nidi con maggiore aggressività. Il caldo accelera lo sviluppo degli insetti, che hanno quindi bisogno di più cibo e acqua, portandoli sempre più spesso a contatto con l’uomo e incrementando il numero di casi di punture e aggressioni. È bene ricordare che ogni anno in Italia muoiono fino a 20 persone a causa delle punture di vespe e calabroni, e ben 2 persone su 100 sviluppano reazioni allergiche a seguito di puntura di imenotteri. L’aumento delle temperature medie, poi, unitamente alla globalizzazione del commercio, causa la diffusione di nuove specie animali come cimici asiatiche, cavallette africane, scarabei giapponesi, formiche rosse, ecc., che trovano nel nostro territorio sempre più caldo l’habitat ideale per vivere e proliferare. Insetti che devastano le coltivazioni generando un danno stimato in oltre un miliardo di euro all’anno”. (Dalla testata online Farmacista 33).

Zecche – Come proteggersi e che cosa fare in caso di puntura.

L’habitat delle zecche “è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, dove il clima è fresco e umido. L’anidride carbonica – osservano gli esperti Sima – emessa dal corpo umano attira questi parassiti che possono attaccarsi alla nostra pelle per succhiare il sangue. Le zecche possono essere vettori di malattie trasmissibili all’uomo quali la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo”.

Come proteggersi:

-Indossare abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche.

-Coprire braccia e gambe, se si va in mezzo ai prati.

-Non strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri.

-Non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta.

-Utilizzare prodotti contro le zecche sugli animali domestici.

Che cosa fare in caso di puntura:

Non utilizzare mai alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati.

Rimuovere dolcemente la zecca con una pinzetta, prestando la massima attenzione a non schiacciarne il corpo, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni.

Dopo la rimozione, disinfettare la zona, evitando di toccare a mani nude la zecca.

Rivolgersi subito al proprio medico curante, in caso di comparsa di sintomi di malattia (febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni).

Zanzare tigre – Come proteggersi e che cosa fare in caso di puntura.

L’aspetto di questa zanzara è caratteristico: il corpo è nero a bande trasversali bianche, presenti sia sull’addome che sulle zampe, mentre sul dorso è presente una tipica striscia bianca longitudinale (ISS, 2023).

In Italia, le specie di zanzare sono circa 60, a fronte delle oltre 3000 presenti in tutto il mondo. Tra queste la più temibile è la zanzara tigre, che prolifera nei luoghi dove vi sono raccolte d’acqua (secchi, annaffiatoi, sottovasi, caditoie, tombini, etc.).

Tra le malattie trasmesse all’uomo da queste zanzare, ve ne sono alcune molto gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV).

Come proteggersi:

-Eliminare il loro habitat, evitando accumuli di acqua in sottovasi, annaffiatoi, bidoni, etc.

-Innaffiare giardini e piante direttamente con le pompe.

-Trattare ogni 7-10 giorni con prodotti specifici a uso domestico le parti esterne delle case dove si raccoglie l’acqua.

-Utilizzare repellenti contro la zanzara tigre a base di principi attivi tra i quali deet e icaridina.

-Nei luoghi al chiuso usare vaporizzatori elettrici contro le zanzare, tenendo ben arieggiati i locali.

Che cosa fare in caso di puntura di una zanzara tigre.

-Non grattarsi, in modo da evitare di espandere l’urticante presente attorno alla puntura iniettato dalla zanzara.

-Utilizzare prodotti specifici che alleviano il prurito, facilmente reperibili in commercio (chiedere al farmacista).

-Apporre un cubetto di ghiaccio sulla puntura.

-In caso di gonfiori particolarmente importanti, consultare il dermatologo, il medico o il farmacista.

Api, vespe e calabroni – Come proteggersi e che cosa fare in caso di puntura.

-Le punture di api, vespe e calabroni provocano, nella maggior parte dei casi, una reazione locale dovuta al veleno iniettato dall’imenottero, con una manifestazione cutanea di pochi centimetri di diametro, dolore, rossore e gonfiore. Le più aggressive sono le vespe, il cui habitat naturale è rappresentato da alberi, spazi del tetto, cataste di legna, ristagni d’acqua, cespugli, raccoglitori per i rifiuti. Circa il 10% delle persone punte dalle vespe ha importanti reazioni come orticaria generalizzata, nausea, vomito, dispnea e difficoltà respiratoria, calo di pressione. In alcuni casi, fortunatamente rari, può manifestarsi un vero e proprio shock anafilattico con grave calo pressorio che può portare anche al decesso.

Come proteggersi:

-Installare zanzariere su porte e finestre.

-Provvedere a una corretta gestione dei rifiuti e degli alimenti.

-Evitare l’abbandono incontrollato di sostanze organiche (in particolare zuccheri, carni, e altre sostanze proteiche) fortemente attrattive per api, vespe e calabroni.

-Mantenere la calma e non tentare mai di scacciarle con gesti bruschi della mano, che possono indurre l’insetto a pungere.

Imenotteri – Che cosa fare in caso di puntura.

-Quando è un’ape a pungere, è necessario togliere subito il pungiglione, aiutandosi con una pinzetta.

-Per tutte le punture, lavare la zona interessata con acqua fredda e applicare del ghiaccio per ridurre l’infiammazione prodotta dal veleno.

-Non grattarsi, per evitare di introdurre batteri che possono causare un’infezione.

-Se la reazione cutanea è estesa, utilizzare subito un farmaco cortisonico e un antistaminico (chiedere consiglio al medico o al farmacista).

-Se la reazione è grave è necessario chiamare tempestivamente il Pronto Soccorso.

Il sunto della guida è riportato dalla testata online diabete.com. Maggiori informazioni si possono reperire sul sito dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità.

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