‘Un farmaco salva-vita per le disfunzioni pancreatitiche di vitale importanza per i pazienti sembra introvabile da un po’ di mesi e secondo l’Ema fino al 2026. Cio’ non e’ tollerabile e chiediamo che il Ministero della Salute e l’Aifa intervengano nel merito”. Cosi’, in una nota, Cosimo Lucaselli del Consiglio nazionale di Federcontribuenti riguardo il farmaco Creon.
”Questa carenza – sottolinea Lucaselli – non nasce a caso perche’ gli interessi economici sono molto alti e cosi’ facendo aumenta la richiesta di questo farmaco che poi le aziende farmaceutiche lo metteranno sul mercato ad un prezzo proibitivo e per chi come l’Italia la gestione e’ del servizio sanitario nazionale, sara’ un salasso per i conti pubblici e grandi difficolta’ per i malati e questo perche’ lo strapotere di alcune nazioni sta influenzando il mercato”.
L’iter per avere questo farmaco e’ diventato un ”girone dantesco” perche’ i pazienti devono ”sottoscrivere un modulo di richiesta di importazione, in possesso dei medici di medicina generale. Tale modulo – fa presente l’esponente di Federcontribuenti – il paziente puo’ consegnarlo, accompagnato con la richiesta medica, nelle farmacie o andare direttamente alle farmacie ospedaliere che provvedono alla richiesta, l’importazione e consegnarlo al paziente. Questa proceduta e’ confermata anche sul sito dell’ Aifa. Purtroppo non esistono farmaci sostitutivi”.
”Sappiamo benissimo ma purtroppo non viene spiegato all’opinione pubblica che alcuni farmaci, in questo caso particolare il Creon tra i fattori di irreperibilita’ c’e’ la difficolta’ di approvvigionamento dei principi attivi proveniente in gran parte da India e Cina”. Federcontribuenti ricorda come gia’ nel 2017 il farmaco prodotto dalla Abbott scomparve dalle farmacie che sollevo’ l’allarme di famiglie e pazienti in particolare colpiti da fibrosi cistica: ”l’assenza di un farmaco come il Creon – conclude Lucaselli – insostituibile per i malati di fibrosi cistica, compromette seriamente la vita di queste persone per cui il ministero della Salute e l’Aifa sono chiamati ad assumersi direttamente la loro responsabilita”’.