“La mia salute, il mio diritto”, è il tema della Giornata mondiale della salute mentale 2024, quest’anno l’attenzione è ancora più sentita in quanto il tema scelto dall’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità è un connubio tra lavoro, società e salute mentale.
Questo importante appuntamento, che si celebra dal 1992, ha sempre posto la massima attenzione tra il paziente affetto da disturbi mentali e la correlazione con i luoghi di cura. E’ del 2022 il nuovo “Rapporto Mondiale dedicato alla Salute Mentale” a cura dell’Oms, in cui si è data molta importanza alla necessità di riorganizzare i servizi, evidenziando due obiettivi principali: il primo di spostare i luoghi di cura di questi pazienti dagli ospedali psichiatrici verso la comunità, il secondo di aumentare l’assistenza per ansia, depressione e altre forme di nevrosi da parte dei servizi basati sulla comunità.
Nel giugno 2023 la Commissione Europea ha fornito un documento per “Un approccio globale alla Salute Mentale”, indicando tre linee di condotta: prevenzione adeguata ed efficace, accesso alle cure e all’assistenza di qualità a costi sostenibili, reinserimento nella società nella fase di ripresa. Obiettivi purtroppo difficilmente realizzabili per l’organizzazione socio-sanitaria italiana.
Per il 2024 l’Oms, si unisce ai partner per evidenziare come la salute mentale può avere una forte connessione con il lavoro. Infatti ambienti malsani, vessazioni, discriminazioni, molestie possono essere indicatori negativi non solo per la salute mentale, ma sulla qualità della vita in generale e sulla resa stessa della produttività.
Per l’Oms il 15% dei lavoratori ha problemi legati alla salute mentale, e questi disturbi entro il 2030 supereranno addirittura quelli delle patologie cardiovascolari; la depressione e altre patologie psichiche saranno le più diffuse nel mondo. Se consideriamo che la percentuale della popolazione mondiale impegnata nel lavoro è del 60%, bisogna intervenire con urgenza per garantire che il lavoro non mini la salute mentale e che supporti la salute mentale sul lavoro.
L’Oms fa sapere attraverso i canali di informazione che “è essenziale che governi, datori di lavoro, organizzazioni che rappresentano lavoratori e datori di lavoro e altri stakeholder responsabili della salute e della sicurezza dei lavoratori lavorino insieme per migliorare la salute mentale sul lavoro”.
Ci vuole un’azione coordinata da parte di tutti gli attori interessati per affrontare il problema della salute mentale sul lavoro – sempre secondo l’OMS “dovrebbero essere intraprese con il coinvolgimento significativo dei lavoratori e dei loro rappresentanti e delle persone con esperienza vissuta di condizioni di salute mentale. Investendo sforzi e risorse in approcci e interventi basati sulle prove sul lavoro, possiamo garantire che tutti abbiano l’opportunità di prosperare sul lavoro e nella vita”. E guardando al domani raccomanda “Agiamo oggi per un futuro più sano”.
Molte le iniziative per sottolineare l’importanza del tema di questa giornata, e a ricordare il legame stretto che intercorre tra lavoro e la salute mentale sono “scese in campo” molte professioni sanitarie attraverso comunicati, in quanto è risaputo in quale situazione versa la sanità italiana con la carenza di personale. E per questo molto eloquente è stata la Sip – Società Italiana di Psicatria che ricorda che se da una parte ci sono i pazienti “la cui psiche è messa a dura prova da ambienti di lavoro stressanti e ostili, dall’altro i medici che, tra doppi e tripli turni, spesso in condizioni di scarsa sicurezza, con il crescente timore di rivalse legali, continuano a lavorare strenuamente per fronteggiare la valanga di richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno (…).”. Se ne è parlato anche al G7 salute, che si sta svolgendo ad Ancona, presentando un manifesto in cui si evince che la salute del cervello una è priorità della salute pubblica.