L’Agenzia italiana del farmaco, AIFA, ha pubblicato il Rapporto OsMed 2023 “L’uso dei Farmaci in Italia”. OsMed è l’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali.

Nel 2023 la spesa farmaceutica totale è stata pari a 36,2 miliardi di euro, di cui il 68,7% rimborsato dal SSN. La spesa per compartecipazione a carico del cittadino è stata invece pari a 1 miliardo e 481 milioni, circa 25 euro pro-capite, dato in calo dell’1,3% dovuto alla riduzione del 2,5% del differenziale di prezzo rispetto ai farmaci generici. Questi risultano al primo posto, con un consumo pari al 22,8% (che colloca l’Italia nel terz’ultimo posto della classifica europea).
Cresce ancora il consumo degli antibiotici nonostante campagne e appelli a un loro uso consapevole per arginare il fenomeno della antibiotico-resistenza.

Da ricordare che la diffusione dei batteri resistenti agli antimicrobici è indicata dall’OMS come una delle grandi emergenze sanitarie che nel 2050 potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti nel mondo. Un problema che riguarda da vicino l’Italia, che ha la maggiore resistenza riscontrata in Europa (con 200mila pazienti l’anno colpiti da batteri resistenti), con 11mila vittime.

Lo scorso anno quasi 4 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con livelli più elevati al Sud, dove il 44,8% della popolazione ne ha assunto almeno uno in corso d’anno, contro il 30,9% del Nord e il 39,9% del Sud. Differenze che fanno riflettere anche sull’ appropriatezza delle prescrizioni e dei consumi.

Secondo il rapporto AIFA, avanzano i farmaci di fascia C, acquistati direttamente dai cittadini, con un incremento vicino al 10% per una spesa che supera i 7 miliardi di euro, spinta da prezzi più alti e prescrizioni orientate su quelli più costosi.

Grandi protagonisti i farmaci per il sistema cardiovascolare, con un consumo pari a 513,9 dosi giornaliere per 1000 abitanti. Seguono i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo. Al terzo posto i farmaci del sangue e organi emopoietici. I farmaci del sistema nervoso centrale sono al quarto posto.

Aumenta del 7,6% la spesa degli antidiabetici: questo è legato sia a un aumento dei consumi (del 4,5%) sia al costo medio per dose.

Il report parla anche di scarsa aderenza delle terapie farmacologiche del medico soprattutto da parte di un anziano su tre che assume 10 o più farmaci diversi nel corso dell’anno. Dai dati merge che 3 pazienti su 10 assumono almeno 5 medicinali diversi per sei o più mesi l’anno, con un andamento crescente con l’aumentare dell’età, fino a toccare il picco del 44% degli ottantanovenni in politerapia con almeno 5 farmaci.

Un dato è che l’aderenza alle terapie risulta in decrescita con l’avanzare dell’età.

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