Riceviamo dal Presidente Assofrm Luca Pieri la seguente nota:
“Singolare destino quello del deblistering, la pratica di estrarre farmaci dai loro blister originali per riconfezionarli in dosi personalizzate. Mentre in molti Paesi europei questa attività è riconosciuta e supportata dai sistemi sanitari, integrandosi pienamente tra i servizi qualificanti offerti dalle farmacie territoriali, in Italia naviga in un limbo normativo che ne frena la piena affermazione.
Questa incertezza stride con il crescente bisogno di ottimizzare la gestione delle terapie farmacologiche, un tema di primaria importanza per Assofarm, che da tempo promuove attivamente lo sviluppo della Farmacia dei Servizi e la sua integrazione con la medicina generale.
A gettare luce su questa situazione paradossale è una recente relazione istruttoria del Consiglio di Stato, che ha evidenziato le significative incongruenze del quadro legislativo nazionale.
Sebbene non esista un divieto esplicito né una dichiarazione di pericolosità per la salute pubblica riguardo al deblistering, manca una legge organica che ne definisca i contorni e le modalità operative. Il Ministero della Salute ha più volte espresso una marcata cautela verso la sua generalizzata adozione, eppure alcune Regioni hanno autonomamente legiferato in materia, senza suscitare obiezioni o interventi correttivi a livello nazionale.
Questa eterogeneità si traduce in una realtà frammentata: alcune farmacie offrono il servizio di riconfezionamento personalizzato, altre no, e alcune lo praticano in un contesto di sostanziale disinteresse regionale. La situazione è ulteriormente complicata, come sottolinea il Consiglio di Stato, dall’incapacità del Ministero di fornire un quadro completo delle normative regionali esistenti.
Tuttavia, in questo scenario di incertezza, emergono segnali incoraggianti. Ben quattro regioni italiane hanno attivamente incluso il deblistering nei progetti di sperimentazione della Farmacia dei Servizi, in linea con le disposizioni della Legge 189/2012. Queste iniziative non solo testimoniano una crescente consapevolezza del potenziale valore aggiunto del riconfezionamento personalizzato, ma aprono anche interessanti prospettive di collaborazione con i medici di medicina generale, un elemento cardine nella visione di Assofarm per un sistema sanitario più integrato e vicino al paziente.
Assofarm guarda con grande interesse allo sviluppo del deblistering, ritenendolo un servizio ad alto valore aggiunto per i pazienti cronici e un’opportunità concreta per valorizzare il ruolo del farmacista come professionista sanitario di prossimità.
In linea con la sua politica per la Farmacia dei Servizi, Assofarm auspica una rapida valutazione della possibilità di remunerare il farmacista per l’erogazione del servizio di deblistering, magari attraverso un compenso specifico per ogni paziente cronico che scelga la propria farmacia di riferimento per questo servizio.
Per concretizzare appieno questo potenziale, riteniamo di fondamentale importanza lo sviluppo e il rafforzamento della figura del Farmacista di famiglia come coordinatore del percorso di cura del paziente cronico, in stretta sinergia con il medico di medicina generale a fine di garantire l’appropriatezza, la sicurezza e l’efficacia del servizio di deblistering.
Il deblistering potrebbe insomma inserirsi nel grande processo evolutivo della farmacia territoriale italiana, in linea con le tendenze europee e con le aspettative di una maggiore integrazione con la medicina generale, sostenuta con convinzione da Assofarm.
La possibilità di personalizzare la dispensazione dei farmaci può migliorare l’aderenza terapeutica, ridurre gli sprechi e ottimizzare la gestione delle terapie, specialmente per pazienti politerapizzati o con particolari esigenze, spesso seguiti con attenzione dal medico di famiglia. Tuttavia, la mancanza di un quadro normativo nazionale chiaro e condiviso continua a rappresentare un ostacolo alla sua diffusione omogenea e sicura.
È auspicabile un intervento legislativo nazionale che definisca in modo univoco le procedure, le responsabilità e gli standard di qualità per il deblistering, superando l’attuale limbo normativo e capitalizzando le esperienze positive delle regioni che hanno intrapreso la strada della sperimentazione. Solo così si potrà pienamente sfruttare il potenziale di questa pratica a beneficio dei pazienti, del sistema sanitario nel suo complesso e rafforzando quella sinergia virtuosa tra farmacia e medicina generale, con un riconoscimento economico adeguato per il farmacista, come auspicato da Assofarm”.