Parlare di perdite urinarie. TENA ha portato in scena la stand-up comedy per riscrivere la narrativa su questo tema di cui si parla molto poco “Quello che le donne dicono – Libere di essere. Libere di ridere”. Il 26 giugno Giorgia Fumo, Alice Mangione, Marta Filippi e Angelica Massera, sul palco dell’Apollo Club di Milano, con i loro monologhi hanno raccontato con ironia e autenticità una realtà diffusa ma spesso invisibile, portando in scena esperienze personali, pregiudizi e paradossi condivisi da milioni di donne. Il messaggio è semplice e potente: non c’è nulla di cui vergognarsi, ma molto di cui parlare.

L’evento rientra nell’ambito della nuova campagna “È tempo di ripensare le perdite urinarie”, lanciata da TENA (brand di Essity specializzato in prodotti per l’incontinenza urinaria) a livello globale e sviluppata da AMV BBDO, che ha l’obiettivo di scardinare gli stereotipi. Alla base della campagna, una recente ricerca globale condotta da TENA in collaborazione con Focaldata, novembre 2024, su un campione di 2.560 donne tra 25 e 64 anni in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Australia. L’indagine ha evidenziato la portata culturale e sociale di un tema che riguarda molte donne: • 1 donna su 3 non ha mai cercato aiuto per le perdite urinarie; • il 64% delle intervistate le considera motivo di vergogna, il 53% un segno di debolezza, il 61% le associa all’invecchiamento fisico; • il 57% delle donne ha utilizzato prodotti inadeguati per imbarazzo o vergogna; • oltre il 30% ha evitato l’attività fisica, mentre 1 su 4 ha rinunciato all’intimità sessuale.

Perdite urinarie: basta a disagio e vergogna

Altri dati significativi: l’84% delle donne rimane in silenzio sull’argomento proprio per vergogna, e l’87% ammette di essersi sentita a disagio per aver vissuto episodi di incontinenza. L’impatto sulla vita quotidiana è tangibile: oltre il 30% delle intervistate ha modificato il proprio modo di vestirsi, il 12% ha evitato appuntamenti, il 16% ha ridotto il tempo con le amiche. Numeri che mettono in luce quanto il peso del giudizio sociale influenzi anche la quotidianità, condizionando la fiducia in sé stesse e portando talvolta all’isolamento.

Ripensare le perdite urinarie

La campagna di TENA vuole creare una cultura di comprensione e positività intorno al tema: l’obiettivo è quello di aiutare le donne a sentirsi più sicure di sé, offrendo soluzioni adatte alle loro necessità, per permettere loro di vivere più serenamente ogni momento. Al centro della campagna, un film manifesto potente e fuori dagli schemi, diretto da Nadia Marquard Otzen (vincitrice di un Grammy). Il film mostra alcune donne rappresentate nella loro vita reale – una madre nel post-parto, un’atleta, una cantante, una cavallerizza – che raccontano la propria quotidianità mentre convivono con le perdite urinarie. Le immagini sono sovrapposte a parole come “invecchiamento”, “paura”, “debolezza”, “vergogna”: etichette che la società continua ad associare al tema delle perdite urinarie. Situazioni da condividere:  Facebook: Dedicato a me – Instagram: Dedicatoame (@dedicatoame.it).  (foto da Freepik)

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