Si chiama Caring Nature il progetto di iniziativa europea per rendere gli ospedali più sostenibili e dunque meno impattanti sull’ambiente. Gli ospedali e le strutture sanitarie in genere sono infatti consumatori di parecchia energia e producono parecchia anidride carbonica, di cui sono responsabili del 4/5% nella produzione totale.
Caring Nature, che può contare su un budget da parte della Commissione Europea di 6 milioni di euro, raccoglie 19 partner europei, tra cui quattro italiani, con il coordinamento scientifico dell’Università Cattolica Policlinico Gemelli di Roma sotto la guida di Daniele Gui, professore di chirurgia in tale ateneo.
Iniziato da circa un anno, il progetto finirà alla fine del 2026. Tre anni in cui Caring Nature cercherà di dare risposte concrete alla sostenibilità, sperimentando soluzioni da proporre e realizzare.
Attenzione all’ambiente senza togliere nulla alla cura nei confronti dei pazienti. Del resto Caring Nature è l’acronimo di Climate neutral initiatives for growing health and care unmet requirements. Come afferma il professor Gui, “la natura che cura e la cura della natura: il progetto raccoglie queste due esigenze”.
Tra le dieci sperimentazioni previste dal progetto Caring Nature c’è la gestione più razionale dei rifiuti dell’ospedale, prodotti in grosse quantità, e che in genere vanno smaltiti anche molto lontani dalla struttura stessa. L’idea principale è eliminarli in loco, attraverso la tecnologia della piròlisi ovvero un processo di decomposizione termochimica senza combustione diretta e ossigeno, che limita le emissioni nocive e produce materiale usabile come combustibile o formando materie plastiche. Importante anche il riciclo di alcuni materiali usati in camera operatoria nonché l’implementazione della telemedicina, per azzerare spostamenti di persone, tempo, carburante. Per i bambini sono messi in campo dispositivi che, da casa, possono permettere al pediatra in ospedale di verificare i corretti suoni respiratori dei piccoli. Per gli anziani, soprattutto quelli che hanno subito interventi all’anca, si sta pensando alla teleriabilitazione, ovvero una ginnastica riabilitativa che avverrà al proprio domicilio utilizzando un software mirato. Questo consentirà sia al fisioterapista di controllare i giusti movimenti riabilitativi ma anche alla persona di capire se li sta eseguendo in modo corretto.
Altre soluzioni del Caring Nature riguarderanno le costruzioni ospedaliere, troppo spesso cantieri aperti per via della tendenza a cambiare destinazione d’uso a interi reparti. L’obiettivo è di pensare fin da subito, in fase di costruzione o di ristrutturazione, ad ambienti “trasformisti” all’insegna del risparmio energetico e per qualsiasi cambiamento futuro. (Immagine da Pixabay)