Dopo trent’anni dall’ultima legge sul tema, per la prima volta la Regione Marche si dota di un fondo per la Famiglia mettendo di tasca sua ben 700mila euro.

La certezza che la Famiglia corra il grave rischio di estinzione come istituzione base della nostra comunità spinge le istituzioni, gli enti sociali, gli operatori, gli economisti e la politica a far scattare sinergie di sostegno e promozione. Anzitutto per l’aumento degli indici di natalità che sono indubbiamente legati all’invecchiamento della popolazione. Poi, c’è anche il fatto che l’art. 29 della nostra Costituzione tutela sì i diritti della famiglia ma non ne promuove lo sviluppo, poiché nel 1948 non si poteva certo pensare al fatto che i genitori fossero categoria in via di estinzione!

Ma è altrettanto certo che occorra subito un cambio culturale, quasi una rivoluzione, se vogliamo invertire il trend che vede l’Italia – e le Marche in testa – diventare un popolo senza bambini e denso di ultraottantenni inevitabilmente malati. E la considerazione che la Famiglia sia anche un fattore economico oltre che sociale, poiché fatta da persone che lavorano e consumano e da nonni – pensionati – che aiutano nel bilancio familiare.

Per far scattare un tavolo di lavoro sinergico è stata presentata ad Ancona la nuova legge regionale sulla Famiglia su iniziativa del consigliere regionale Marche Marco Ausili, primo firmatario, che costituisce dopo circa 30 anni un tentativo di “aggiustare” la tutela dei diritti familiari di pari passo con la trasformazione della nostra società.

Soprattutto, come è stato ben illustrato da Ausili al Ridotto delle Muse nell’evento organizzato da Senzaetà, network italiano della salute, ecco le notizie importanti: per la prima volta la Regione Marche si dota di un fondo per la Famiglia mettendo di tasca sua ben 700mila euro. Oltre il bonus bebè, un contributo di sostegno concreto a chi vuole mettere su famiglia.

Poi, l’intenzione di costituire un tavolo permanente per la Famiglia per far fronte comune alle problematiche di varia natura che incontrano i nuovi genitori.

E qui, la partecipazione e la sinergia dev’essere dei soggetti competenti sul territorio. Erano infatti presenti a garantire il proprio impegno in tale direzione, intervenendo alla tavola rotonda, Massimo Orselli Presidente della Consulta regionale della Famiglia, Franco De Felice Presidente del Forum Associazioni familiari Marche e Asscoop, Camillo Catana Vallemani, Presidente della Banca di Ancona e Credito Cooperativo Ancona-Falconara, Giovanni Siena vicepresidente Associazione nazionale dipendenze tecnologiche e ciberbullismo, Katia Marilungo past president Ordine degli psicologi e psicoterapeuta sistemico relazione e familiare, infine Oliviero Gorrieri Presidente nazionale della Società italiana Odontostomatologia geriatrica.

Ma il parterre così ricco ha potuto anzitutto ascoltare tre relazioni davvero centrate su altrettanti modi di intendere soluzioni e proposte per la Famiglia: dal punto di vista medico scientifico la relazione di Ludovico Muzii, dirigente medico del Dipartimento materno infantile Università Sapienza di Roma, che ha fornito numeri preoccupanti sulla fertilità della donna (ormai il primo figlio si fa a 32 anni) e dell’uomo, a causa dell’obesità che riduce del 50% gli spermatozoi e delle microplastiche nel sangue.

Tuttavia, don Andrea Ciucci teologo e coordinatore della Pontificia Accademia per la vita, ha ricordato che la Famiglia non è in crisi, dal momento che ha affrontato vincendo la sfida della pandemia ed è in grado di rilanciare la sua forza aggregante e il suo valore spirituale. Anche Papa Leone XIV ha posto l’accento su tale aspetto. DI seguito il sociologo Giacomo Buoncompagni, Università di Macerata, ha parlato di incomunicabilità e cause ambientali che danneggiano la famiglia, per esempio l’uso continuo del telefono in una digitalizzazione forzata che allontana le persone.

Interessanti gli interventi al dibattito di Massimo Censi, ingegnere di telecomunicazioni e blogger, che ha parlato di famiglia e consapevolezza in un’ottica di salute quantica, in linea con la rubrica da lui tenuta sulla rivista nazionale Senzaetà. E di Patrizia Serangeli, insegnante impegnata nella cooperazione sociale per disabili, che ha parlato del rapporto Famiglia e scuola.

Non da ultimo, importante contributo è venuto dalla presenza delle istituzioni e della politica con vari esponenti di spicco. Il saluto iniziale di Orlanda Latini, assessore comunale di Ancona alle Politiche Familiari e di Daniela Romanini assessore comunale di Loreto alla Famiglia.

Le conclusioni dell’europarlamentare Carlo Ciccioli che, psichiatria egli stesso, hanno affrontato due temi scottanti: il bisogno del cambiamento culturale che da un individualismo prevaricatore ed esasperato deve essere consapevole dello sviluppo futuro che passa solo per la famiglia e l’urgenza di un nuovo asset dell’organizzazione sociale che deve poter sostenere la donna che lavora e l’educazione alle regole dei figli che crescono… Quasi un nuovo ’68, ma con una prospettiva non di “liberazione” dalle regole, piuttosto di correttezza degli stili di vita e degli obiettivi etici che l’umanità deve recuperare.

Una partecipazione sentita e intensa

Con il patrocinio del Comune di Ancona questo evento ha visto una densa partecipazione di autorità, enti e rappresentanti di molte realtà locali e marchigiane, come Massimo Bello presidente del Consiglio comunale di Senigallia, Valerio Vico Presidente di Marche Teatro, Antonio Gitto Presidente di Anconambiente, Fabio Sebastianelli con Gabriele Cinti, coordinatore del Popolo della Famiglia, Francesco Savore presidente provinciale dell’Associazione nazionale dei presidi, Roberto Grelloni Presidente Anpis, Raffaella Bocchetti nutrizionista, Roberto Mazzanti medico dentista, Giorgio Sartini Presidente AIcs.

Il ringraziamento finale è poi andato agli sponsor, NEREA, COPEMO; Farmacia del Pinocchio, RIEL, Cerioni Immobiliare.

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