Gli Stati Generali degli Operatori Socio Sanitari (OSS) e delle Puericultrici si sono dati appuntamento a Roma, (il 22 maggio) presso la Sala Capitolare del Convento di S. Maria sopra Minerva, che fa parte della prestigiosa sede della Biblioteca del Senato.

Il convegno dal titolo “Assistente per la salute, una risposta per l’emergenza” ha chiamato a raccolta gli operatori socio sanitari per discutere sul cambiamento che questi professionisti chiedono a cominciare dalla formazione che deve essere di qualità e, soprattutto, omogenea su tutto il territorio nazionale. Questi operatori reclamano il riconoscimento professionale, il rispetto del loro lavoro con contratti che siano uguali per tutti, pubblico e privato. Non più contratti da fame. Un convegno per ribadire con forza che gli operatori socio sanitari non sono l’ultima ruota del carro “sanità”, ma ne fanno parte a tutti gli effetti, perché la sanità è un elemento imprescindibile per il benessere sociale.

L’incontro in Senato è stato organizzato anche per confrontarsi con le forze politiche e per discutere sui due provvedimenti presentati dal Ministero della Salute e dalla Conferenza Stato Regioni che pongono la revisione del profilo dell’OSS e l’istituzione di una nuova figura. Ma “rileviamo che l’Oss di base rimane uguale con le stesse ore, con lo stesso principio dell’accordo del 2001, mantenendo l’attestato di qualifica. La nuova figura è elastica, e si porta dietro tutte le competenze dell’Oss di base, manca la parte contrattuale, l’assicurazione, che tipo di responsabilità”. Questo e molto altro ha sottolineato Angelo Minghetti, referente nazionale Stati Generali – MIGEP, che ha preso la parola per primo, il quale ha ribadito anche che gli Oss hanno scelto consapevolmente di essere operatori socio sanitari e ritengono che sia un loro diritto essere professionisti, di avere una formazione riconosciuta, rivalutata e hanno il dovere di agire per tutelare la loro professione.

Gli Oss sono professionisti che danno corpo e sostanza all’art 32 della costituzione e al codice etico degli OSS. Sono figure importanti per l’assistenza ai malati e durante il Covid hanno avuto un ruolo come tanti medici e infermieri e al pari hanno rischiato la vita pur di alleviare le sofferenze dei tanti pazienti ricoverati negli ospedali. Tra i 33mila operatori socio sanitari deceduti, figurano in questa lunga lista anche tanti Oss. 

Durante il convegno diverse le voci Oss che si sono alternate provenienti dalla numerosa platea, come Simone Rizzato, Stati Generali Oss, Daniel Onetti Ospedale Koelliker di Torino e Eleonora Teresa Orlando Ospedale Maria Vittoria di Torino, per ribadire che gli operatori socio sanitari non vogliono più essere eroi gettati nella mischia, allo sbaraglio. Ma vogliono essere delle persone preparate, motivate, e per questo come molte figure professionali chiedono l’istituzione di un elenco, il massimo sarebbe avere un Albo.

Dal tavolo dei relatori a rinforzare l’importanza degli Oss è intervenuto Sebastiano Capurso, Presidente ANASTE, il quale ha ricordato come durante la pandemia sono stati fondamentali “sono stati e sono un valore”. E a proposito del decreto presentato dalla Conferenza Stato Regioni ha esternato la sua perplessità in quanto è stato presentato un lavoro preconfezionato da prendere così, una riforma dell’assistenza agli anziani non si fa senza risorse, “senza nemmeno un centesimo in più” .  Capurso chiede come far fronte al problema. “Solo unendo le forze e l’esperienza tra i vari quadri socio sanitari – ha ribadito – si può intervenire, perché per gli anziani si fa molto poco”. Ha ricordato che l’Italia è carente in posti letti per anziani, ha 1/3 della Francia e 1/4 della Germania.

Una mattinata veramente densa di interventi, tra le voci a confronto Saverio Proia, già dirigente del Ministero della Salute, Danilo Massai, presidente CNAI-Toscana, Antonio Squarcella, segretario nazionale SHC. Tra i politici annunciati è intervenuto il deputato Vito De Palma (FI), e per l’aspetto giuridico hanno preso la parola gli avvocati Natalie Ghirardi e Pietro Troianello che da anni seguono questi lavoratori.

Tra i relatori anche il direttore di Senzaetà, Luca Guazzati, per rimarcare l’importanza della comunicazione in un tema delicato come quello che riguarda la salute dei cittadini, con un occhio di riguardo alle persone anziane e non autosufficienti.

Se per gli Oss la parola d’ordine è “Il cambiamento è adesso”, per le Puericultrici, altra categoria intervenuta, è “Facciamoci sentire”. Gli Stati Generali della professione delle puericultrici si sono uniti in questo convegno in quanto è una figura professionale sanitaria che negli anni è stata messa da parte

Anna Forlante, degli Stati Generali delle Puericultrici, e Diana Franceschini, altra puericultrice, con interventi molto chiari e diretti hanno sottolineato che nascita e fragilità dell’anziano sono aspetti della vita a cui va il rispetto sanitario, ma soprattutto governativo. La puericultrice figura importantissima per l’assistenza al neonato e per le neo mamme sta per essere cancellata.

E’ una “figura ad esaurimento” ha sottolineato Forlante. Le Regioni non la riconoscono e le aziende ospedaliere non la considerando più nel loro organico. Per questo a gran voce tutta la categoria ha chiesto al Governo un tavolo tecnico per discutere del loro destino, in Italia sono circa 20mila, quasi esclusivamente donne, e negli anni questa figura professionale man mano è stata messa da parte.

Con lo slogan “Facciamoci sentire” chiedono che la professione della puericultrice sia rivalutata e possa essere ricollocata nel suo ruolo come professione in quanto le competenze acquisite nel campo neo-natale sono indispensabili e essenziali per la tutela del neonato.  Gli interventi sono stati moderati da Loredana Peretto, del team degli Stati Generali.

Shares
Abilita le notifiche OK No grazie