Il Collaborating Centre on Alcohol and Public Health Policy Research dell’OMS ha proclamato il 18 aprile Alcohol Prevention Day, la giornata mondiale di prevenzione dell’abuso di alcol. Una piaga in continua crescita che interessa un po’ tutte le fasce d’età. In Italia hanno aderito a questa iniziativa l’Istituto Superiore di Sanità, la Società Italiana di Alcologia SIA e l’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali AICAT, una occasione per parlarne, per promuovere la cultura della prevenzione e incoraggiare a prenderne consapevolezza che l’abuso eccessivo di alcol, è una piaga sociale, in continua evoluzione. Senza dimenticare che gli incidenti stradali causati per abuso di alcol da parte dei guidatori sono in crescita.

L’abuso di alcol può essere causa di incidenti mortali non prettamente legati a incidenti stradali. Infatti negli Stati Uniti il consumo eccessivo di alcol da parte di ragazzi prima dei 21 anni d’età, è una delle principali cause di morte oltre che per incidenti stradali, omicidi, overdose da alcol, ustioni, cadute, annegamenti, la lista è ancora lunga che comprende anche i suicidi.

In Italia dall’ultimo Rapporto ITISAN del 2023 dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS, si apprende che l’alcol è al terzo posto per rischio di malattia e morte prematura dopo il fumo e l’ipertensione arteriosa. E diciamo pure che alcol e il fumo vanno molto a braccetto.

Un’altra indagine, sempre dell’ISS, la rete PASSI 21-22, svela che tra i 18 e i 21 anni il 4% dei guidatori si mette al volante dopo aver consumato bevande alcoliche, considerando che in quella fascia di età la soglia di alcolemia consentita è pari a zero. Infatti gli incidenti stradali per abuso di alcol è in crescita proprio fra i neopatentati.

Negli anziani l’uso di alcol (fonte American Addiction Centers) aumenta dopo i 65 anni. Secondo la SAMHSA (Substance Abuse and Mental Health Services Administration) l’11% di loro è affetto da binge drinking (overdose da alcol) cioè un consumo di alcol che secondo i CDC USA determina una concentrazione plasmatica pari o superiore a 0.08 g/dl. Questo può comportare disidratazione, interazioni con i vari farmaci che spesso assumono.

Una notizia ancor più preoccupante arriva dalla Società Italiana di Neurologia-SIN. Da uno studio da poco pubblicato su ‘Nature Communications’ emerge che l’abuso di alcol è inserito tra le principali cause di aumento del rischio di malattia di Alzheimer e Parkinson. Ad affermarlo il Presidente della Società Italiana di Neurologia SIN Alessandro Padovani dell’Università di Brescia. “Uno studio anglo-canadese appena pubblicato su Nature Communications indica che l’abuso di alcol, insieme a diabete e biossido d’azoto (un indice dell’inquinamento atmosferico da traffico), costituisce anche una delle principali cause di aumento del rischio di malattia di Alzheimer e di Parkinson. Come abbiamo indicato nel Manifesto One Brain One Health che riassume la strategia italiana per la Salute del Cervello 2023-2031 oggi siamo esposti a diversi fattori di rischio cumulativi che impongono un approccio olistico che li consideri tutti. Quindi non solo i già noti ipertensione, diabete e obesità, ma anche fattori legati allo stile di vita come l’esercizio fisico e il consumo di alcol. Anche il Global Burden of Disease Study condotto per 10 anni dall’OMS ha concluso che la salute è una questione del singolo individuo e sono gli eventi della sua vita, da eventuali traumi cranici a errati e modificabili stili di vita, a determinare il rischio di malattia non solo del sistema nervoso”.

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