A 10 anni, non si può morire di Covid. Eppure, l’evidenza ci dimostra il contrario.

A Torino, un bambino di 10 anni è morto per Covid all’ospedale Regina Margherita di Torino. Era stato trasferito dall’ospedale di Mondovì, provincia di Cuneo, e versava già in condizioni molto gravi, in ipotermia, con rabdomiolisi (grave danno al muscolo scheletrico) e sospetta miocardite. Il paziente non era vaccinato, una scelta della famiglia, composta tutta di adulti vaccinati, legata a precauzioni di salute, relative all’epilessia di cui soffriva il bambino.

“Ci preme quindi urgentemente chiarire questo equivoco contro cui la nostra Società Scientifica si batte sin dall’inizio della Pandemia Covid-19”, così afferma Laura Tassi, presidente della LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia. “L’assunzione di farmaci anticrisi per l’Epilessia – continua– non è mai una controindicazione al vaccino contro il Covid-19 e tanto meno lo è il fatto di essere portatore di questa patologia. Chi ne soffre e chi utilizza questo tipo di farmaco deve consultare il proprio epilettologo curante e se non è uno specialista fare riferimento ai centri riconosciuti per la cura di questa patologia, visibili sul sito della LICE”.

Secondo un’elaborazione della Società Italiana di Pediatra (Sip) su dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultima settimana sono stati ricoverati circa 400 bambini tra 5 e 11 anni. «La crescita del tasso di incidenza sta rallentando in tutte le fasce di età tranne che nei bambini sotto gli 11 anni, per i quali risulta in aumento», spiega la presidente della Sip Annamaria Staiano.

Attualmente solo il 7% dei 3.656.069 bambini italiani tra i 5 e gli 11 anni ha completato il ciclo vaccinale con due dosi e il 27% è stato immunizzato con la prima dose.
“Cari genitori avete paura delle guardie o dei ladri? Perché il vaccino è la guardia, ma il Covid-19 è il ladro. Gli effetti collaterali del vaccino sono vicini allo zero, inoltre la dose per i più piccoli è un terzo di quella somministrata agli adulti e i bambini sono soggetti sani. Non siate esitanti, per il bene che tutti i pediatri vogliono ai vostri bambini, vaccinateli contro il Covid-19. Solo così i vostri figli potranno vivere una vita sociale più serena a scuola, in famiglia e con i nonni”. A rivolgere un appello alle famiglie è Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).
Nella fascia d’età 12-18 va meglio. “Fortunatamente gli adolescenti chiedono di essere vaccinati- afferma Di Mauro- molti stanno già facendo la terza dose per sentirsi più sicuri. Ricordo che il ciclo base di tutti i vaccini prevede tre dosi, facendole si raggiungerà un livello ottimale”.
Il pediatra ricorda ai genitori che il Covid-19, “può causare problemi anche a breve, medio e lungo termine. Essendo un virus sinciziale, a medio-lungo termine causa una cascata infiammatoria di cui non possiamo prevedere le conseguenze a livello cardiaco e respiratorio. Basti pensare alla bronchiolite- prosegue Di Mauro- tutti i bimbi che la prendono nel primo anno di vita hanno poi, negli anni successivi, problemi respiratori più frequenti rispetto ai bambini che non l’hanno contratta”.
Avendo un vaccino che previene la patologia, “dobbiamo sfruttare questa possibilità per fare di tutto per evitare la malattia, in generale, e soprattutto le forme gravi e le conseguenze. I genitori non devono essere titubanti- conclude il presidente SIPPS- il vaccino induce nell’organismo la produzione di anticorpi e stimola le cellule del nostro sistema immunitario aumentando le difese naturali del bambino contro questa grave malattia”.

 di Alice Preziosi

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