Sono almeno 4 milioni di italiani gli italiani che convivono con il diabete. Gran parte di questi, si stima un numero di 3 milioni e mezzo di soggetti, presentano il diabete di tipo 2, legato all’obesità e ad uno stile di vita scorretto. In base al Rapporto 2020 di ‘Health Search’ (Istituto di Ricerca Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie SIMG), la diffusione della malattia è in continuo aumento, visto che è passata, secondo gli ultimi dati disponibili, dal 7% della popolazione del 2009 all’8% del 2018, con una percentuale più alta nei maschi (8,6%) rispetto alle donne (7%).
Il diabete, insieme a ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, fibrillazione atriale, oltre che al fumo e alla sedentarietà, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’ictus ischemico (patologia che colpisce 150.000 persone ogni anno), fattori che possono essere modificati mettendo in atto un cambiamento nel proprio stile di vita.
“L’eccedenza di zuccheri nel sangue – dichiara il Professor Danilo Toni, Direttore Unità Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma e Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) – può indurire i vasi sanguigni, rendendo più difficile la circolazione e, di conseguenza, provocare l’accumulo di placche sulle pareti delle arterie. Questo accumulo, progressivamente, genera ispessimenti, chiamati placche aterosclerotiche, all’interno del vaso. L’aterosclerosi è una patologia vascolare cronica e completamente asintomatica; in presenza di diabete, il processo di aterosclerosi avviene più rapidamente e il rischio di ictus cerebrale raddoppia, con conseguenti esiti anche molto gravi come invalidità e possibile decesso, soprattutto se l’età supera i 65 anni”.
I valori corretti di glucosio nel sangue sono di circa 65-110 mg/dl quando si è a digiuno, con un picco fino ai 140 mg/dl circa 2 ore dopo l’ultimo pasto. Se questi valori si aggirano rispettivamente tra i 110 e i 126 mg/dl o tra i 140 e i 199 mg/dl, il paziente va considerato a rischio e deve cercare di attenersi ad uno stile di vita più sano, seguendo una dieta equilibrata e svolgendo attività fisica. Se i valori superano rispettivamente i 126 mg/dl o i 199 mg/dl, è assolutamente necessario rivolgersi al medico che può indicare anche una terapia farmacologica, che deve sempre accompagnarsi ad uno stile di vita appropriato.
“Aprile è il mese che A.L.I.Ce. Italia Odv dedica ogni anno alla prevenzione dell’ictus cerebrale che, nel nostro Paese, colpisce circa 150.000 persone ogni anno – dichiara Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. Il diabete è una malattia seria che va monitorata e tenuta sotto controllo perché, se non correttamente curata, presenta complicanze fortemente disabilitanti o anche fatali”.
di Alice Preziosi