Sono passati solo pochi giorni da quando abbiamo guardato con occhi pieni di sdegno le immagini dell’ospedale pediatrico di Mariupol raso al suolo dalle bombe russe. Il bilancio delle vittime è di 17 feriti, 17 vittime innocenti, donne e bambini centrati da un “atroce attacco delle truppe russe”, ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Un ospedale per la maternità nel centro della città, un reparto pediatrico e un dipartimento di medicina interna sono stati distrutti durante l’attacco aereo russo su Mariupol”, ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko.
Questo è solo uno degli attacchi russi che si meritano la condanna di crimine di guerra e che lasciano la popolazione ucraina in balia di una vera e propria crisi umanitaria che giorno dopo giorno, si sta delineando nella sua drammaticità.
Lo scenario di guerra che coinvolge tutta l’Ucraina -non solo Mariupol- determina la mancanza di cure appropriate, cure necessarie soprattutto ai pazienti critici che l’ospedale Sant’Orsola di Bologna sta accogliendo.
Le aziende sanitarie del territorio hanno già messo a disposizione strutture e staff medici per i piccoli con seri problemi di salute: il piano comprende, su proposta della Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica e della Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica, 20 posti letto nei reparti di oncoematologia pediatrica delle strutture ospedaliere regionali.
Domenica sera sono arrivati all’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna i primi due piccoli pazienti oncologici che sono stati accompagnati direttamente all’IRCCS Policlinico Sant’Orsola, per iniziare le terapie di cui hanno immediato bisogno. Si tratta di una bambina di 17 mesi, atterrata in Italia con la mamma e la nonna, e una ragazzina di 16 anni, anche lei insieme alla madre e al fratello di 13.
“Questo è il momento di mettere in campo tutte le risorse necessarie per affrontare questa drammatica emergenza- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-Perché farci carico delle bambine e dei bambini bisognosi di cure che arrivano qui, è per noi un’assoluta priorità. Ringrazio ancora una volta le aziende ospedaliere regionali, Aieop, Ageop, e tutto il mondo associativo che lavora a stretto contatto con la popolazione ucraina per la tempestività con cui hanno organizzato questa preziosa rete di aiuto”.
Di Alice Preziosi