di Francesca Indraccolo

L’asma è una delle più diffuse malattie croniche al mondo. E’ una patologia infiammatoria delle vie aeree, associata a dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo, che può avere un impatto negativo sulle attività quotidiane, sul lavoro o sulle prestazioni scolastiche e può riacutizzarsi attraverso crisi anche gravi. E’ per questo che va rivalutata nel tempo con controlli periodici. Per i pazienti che ne sono affetti – in Italia ne soffrono 3 milioni di persone tra adulti, adolescenti e bambini – l’iniziativa Asma Zero Week (www.asmazeroweek.it) propone consulenze gratuite in tutta Italia in oltre 45 centri specialistici di Pneumologia o Allergologia. E’ possibile prenotare le visite fino al 27 maggio chiamando il Numero Verde 800 628989, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

L’evento è promosso da FederASMA e ALLERGIE – Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS).

Giunto alla sua sesta edizione, Asma Zero Week si propone di informare pazienti e opinione pubblica sull’asma e sulle sue caratteristiche e di sensibilizzare sui rischi connessi a una sottovalutazione della malattia e a un abuso dei broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione (SABA).

Come hanno spiegato nella conferenza stampa di presentazione del 3 maggio scorso a Milano il professor Giorgio Walter Canonica, pneumologo e responsabile del Centro di Medicina Personalizzata – Asma e Allergologia dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, e la professoressa Paola Rogliani, ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio – Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Roma-Tor Vergata e direttore dell’UOC Malattie Apparato Respiratorio, Dipartimento di Emergenza e Accettazione della Fondazione Policlinico Tor Vergata, l’obiettivo principale è dare a quante più persone possibile l’occasione di effettuare un controllo dello stato della propria patologia e ricevere informazioni utili alla sua gestione, con un’attenzione particolare all’importanza e alla possibilità di prevenire gli attacchi d’asma con appropriate strategie di comportamento.

Il prof. Giorgio Walter Canonica

Le riacutizzazioni asmatiche costituiscono, infatti, per i pazienti il rischio maggiore. Le crisi più acute e intense possono richiedere ricoveri ospedalieri e, per quanto raramente, essere letali. Gli attacchi acuti sono più frequenti nelle persone con asma grave, ma anche nei soggetti con asma lieve o moderata possono presentarsi più spesso di quanto si possa pensare. Gli attacchi, però, sono prevenibili con un corretto e puntuale trattamento della patologia, curando in modo regolare l’infiammazione cronica sottostante e spegnendo l’infiammazione acuta prima che si trasformi in un attacco d’asma, hanno spiegato gli esperti.

Gli specialisti hanno evidenziato un problema assai diffuso nell’approccio alla malattia, volto principalmente a contrastare i sintomi con un uso eccessivo dei SABA, con il rischio che diventi una sorta di dipendenza o, addirittura, i pazienti ne abusino e di frequenti riacutizzazioni. Parallelamente, vengono invece sottoutilizzati i corticosteroidi inalatori (ICS).

  “Secondo quanto rilevato in una recente ricerca, nel nostro Paese il 32% dei pazienti usa più di due inalatori di SABA l’anno – ha spiegato la professoressa Rogliani -, una quantità associata a un aumento del rischio di gravi riacutizzazioni. Lo stesso studio ha inoltre evidenziato, attraverso una survey condotta su 200 farmacie italiane, che i pazienti asmatici che acquistano più di due inalatori di SABA l’anno sono circa il 52 percento, spesso senza prescrizione del medico”.

La prof. Paola Rogliani

La Global Initiative for Asthma raccomanda come approccio preferenziale la cosiddetta terapia MART, in cui la combinazione ICS-formoterolo è impiegata sia come terapia al mantenimento che al bisogno. Per sensibilizzare, dunque, i pazienti e gli operatori sanitari sui rischi connessi a un eventuale uso eccessivo dei SABA, AstraZeneca ha promosso la campagna ‘Break Over Reliance’, centrata su un semplice test di 5 domande disponibile sul sito www.asmazero.it.

Il test – concepito e sviluppato dal Professor Rob Horne, University College London (UCL), uno dei massimi esperti di medicina comportamentale, in collaborazione con i colleghi dell’International Primary Care Respiratory Group (IPCRG) – è una versione modificata del questionario Beliefs about Medicines Questionnaire (BMQ), validato e usato a livello internazionale.

In base alle risposte fornite, il test indica se si è a rischio basso, medio o alto di fare un eccessivo affidamento sullo spray SABA al bisogno per l’asma. Una volta completato il test, il paziente è invitato a scaricare i risultati cogliendo l’occasione offerta da Asma Zero Week per parlarne con uno specialista.

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