La recente giornata mondiale del donatore di sangue, il 14 giugno, ha per la Fondazione Lorenzo Farinelli un significato speciale. Donare il sangue è un gesto magnifico, utilissimo, prezioso. I donatori, le associazioni di donatori e tutti coloro che operano nel volontariato, per il loro contributo essenziale alla comunità, sono protagonisti della sanità che conta. Il sangue è alla base di ogni cura e terapia per le patologie più gravi. La Fondazione porta il nome del giovane medico scomparso per il Linfoma Non Hodgkin, malattia del sangue che oggi, finalmente, grazie all’impegno della Fondazione Lorenzo Farinelli, si può curare. Da aprile, dopo due anni di pratiche, è andato a buon fine l’assegno di ricerca per fare la terapia CAR T al Reparto di Ematologia della clinica universitaria degli Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona. Un passo avanti importante nella lotta ai tumori del sangue. In piena sintonia con quanto tutti i giorni fanno i donatori di sangue. Perché la lotta ai tumori si fa tutti giorni, anche se si celebra una volta l’anno.

Il Presidente della Fondazione Lorenzo Farinelli, Amalia Dusmet

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