di Francesca indraccolo

In Italia un adulto su tre è a rischio di sviluppare l’herpes zoster, noto anche come Fuoco di Sant’Antonio. Causato dalla riattivazione del virus della varicella avuta da bambini, rimasto latente nell’organismo a livello del sistema nervoso, provoca manifestazioni cutanee e neurologiche che possono essere anche molto dolorose, limitando la qualità di vita del paziente. Un’arma per combatterlo c’è ed è la vaccinazione, disponibile in una nuova versione ancora più sicura ed efficace. Scarsa è però stata finora l’adesione della popolazione a questa importante misura di prevenzione, stimata sotto il 50% rispetto alle altre vaccinazioni per le persone anziane, vuoi perché sovrastata dalla campagna per la vaccinazione contro il Covid-19, vuoi per una scarsa informazione, anche tra gli operatori sanitari.

Il tema è stato approfondito durante il convegno di Italia Longeva “Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’herpes zoster”, svoltosi lunedì scorso a Milano a Palazzo Pirelli. Patrocinato da Regione Lombardia, da FIMMG Lombardia, dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) e dalla Società Italiana di Igiene (SItI), l’evento ha riunito istituzioni, esperti e attori della Sanità per confrontarsi sulle strategie più efficaci per innalzare le coperture vaccinali e condividere le esperienze virtuose implementate sul territorio. Il convegno è stato inoltre l’occasione per veicolare lo spot della campagna sociale di Italia Longeva #MiVaccinoNonMiAccendo, patrocinata da Pubblicità Progresso, finalizzata ad aumentare la consapevolezza dell’herpes zoster e dell’importanza della vaccinazione.

“L’herpes zoster è un nemico subdolo e intenso da cui proteggersi perché causa una pessima qualità della vita. Tuttavia, c’è una bassa percezione del rischio di contrarre l’infezione e della potenziale gravità della malattia, che si somma a una diffusa disinformazione circa l’esistenza di vaccini efficaci e gratuiti per i sessantacinquenni”, spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. “L’attenzione a vaccinare la popolazione più fragile, quella delle RSA, così come l’opportunità di sfruttare la somministrazione del vaccino antinfluenzale per promuovere l’adesione alle altre vaccinazioni raccomandate degli anziani, possono rappresentare valide strategie per innalzare le coperture e proteggere chi è più vulnerabile. È questo lo spirito del progetto di Italia Longeva: promuovere la condivisione delle esperienze virtuose adottate a livello territoriale, ma anche informare e scuotere l’opinione pubblica facendo leva sulla buona comunicazione”.

I dati

In Italia oltre 150.000 persone l’anno si ammalano di zoster, la cui severità aumenta con l’età a causa di difese immunitarie più deboli e della presenza di malattie croniche che rendono gli anziani più vulnerabili anche rispetto all’insorgenza e alla gravità delle

complicanze. Tra queste, la nevralgia post-erpetica, che si manifesta all’incirca nel 25% dei pazienti con un dolore in molti casi talmente forte da comportare una perdita permanente di indipendenza con ripercussioni non solo sui pazienti ma anche sui familiari, oltre ad aumentare i ricoveri e la richiesta di assistenza a lungo termine.

Non solo, se l’infezione colpisce il nervo ottico, può comportare una riduzione permanente della vista e persino la cecità, mentre il coinvolgimento del nervo facciale, vicino all’orecchio, può causare paralisi facciale e perdita dell’udito. A ciò si aggiunga il rischio di infezioni batteriche delle vescicole con le quali l’herpes zoster si manifesta a seguito della riattivazione del virus della varicella

Il nuovo vaccino

Come ha ricordato Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), da aprile 2021 è disponibile in Italia un nuovo vaccino per la prevenzione di episodi e complicanze da Herpes Zoster, progettato per sopperire al declino dell’immunità cellulo-mediata associato all’età e in grado di fornire un’ampia protezione a tutti gli individui over 50.

Nel position paper elaborato dalla SIGG si legge che il nuovo vaccino è indicato per la prevenzione e della nevralgia post-erpetica (NPE) negli adulti dai 50 anni in su e negli adulti dai 18 anni in su ad aumentato rischio.

Il ciclo vaccinale è di due dosi e la seconda può essere somministrata in un arco temporale compreso tra 2 e 6 mesi. 

Il nuovo vaccino può essere somministrato in concomitanza con il vaccino contro l’influenza stagionale inattivato non adiuvato, con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente (PPV23) e con il vaccino difterico-tetanico-pertossico (dTpa).

“Nella sensibilizzazione della popolazione – è intervenuto Landi – è fondamentale il ruolo del geriatra così come quello dei medici di famiglia. Ma è anche importante informare gli utenti, in modo che siano parte attiva nella richiesta al medico di fiducia. Ben venga la campagna promossa da Italia Longeva”.

La nuova vaccinazione rappresenta, dunque, un vero e proprio scudo, anche per la sua efficacia nel tempo, e, secondo gli esperti va promossa e rilanciata con un rinnovato impegno. “Quella contro l’Herpes Zoster – ha specificato Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Vita-Salute San Raffaele – è una delle vaccinazioni con le coperture più basse. In primis, perché è ritenuta una malattia non mortale. A questo si aggiunge il problema della scarsa conoscenza tra gli operatori sanitari su questa opportunità di prevenzione. Inoltre, non è stato scelto un approccio univoco tra le Regioni. Il nuovo Piano Nazionale Vaccinazioni, attualmente in fase di elaborazione, potrebbe rappresentare lo spunto per andare a recuperare ciò che è stato perso con Covid-19. Inoltre, le Regioni devono inviare i dati sulle somministrazioni, che vanno pubblicati, in modo che diventino uno stimolo a fare di più. e pubblicarli per stimolo a fare di più.

Il nuovo piano quadriennale avrà tra le novità il calendario annuale e amplia i la rosa dei luoghi dove offrire la vaccinazione: RSA, medici di medicina generale, farmacie e anche l’ospedale, la cui mission non è la prevenzione, ma, poiché cura i fragili, potrebbe rappresentare un altro efficace punto di erogazione. Infine, la comunicazione su questo tema va gestita in maniera impeccabile”. 

Nel corso del convegno sono state presentate alcune esperienze virtuose sul fronte dell’aumento dell’adesione vaccinale.

In particolare, Regione Lombardia ha presentato i dati del lavoro svolto con le RSA. Da giugno di quest’anno ad oggi, infatti, il numero delle somministrazioni del vaccino ricombinante anti-herpes zoster è passato da 1.553 a 10.457, facendo salire al 12% il livello di copertura tra gli anziani nelle RSA. All’interno delle residenze, inoltre, più del 60% degli anziani ha già ricevuto il vaccino antinfluenzale, come ha evidenziato Carla Borriello dell’Unità Operativa Prevenzione del Pirellone. Significativa anche l’esperienza di alcune cooperative di medici di medicina generale, come Società Cooperativa Medici Insubria e Iniziativa Medica Lombarda, dell’Asl Roma 1 e dell’Azienda Zero del Piemonte.

Anche la farmacia, come sperimentato con il Covid, è un servizio a cui il cittadino si rivolge con fiducia. “Sull’anti-Zoster – ha sottolineato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), – per il contatto con il cittadino, il farmacista può essere non solo la persona che inocula, ma quella con cui il cittadino, per il particolare rapporto di fiducia, parla con più confidenza. L’anziano che ha un dubbio sulla salute preferisce andare dal professionista con cui ha un rapporto forte”.

La campagna informativa

“C’è un fuoco che accende uno dei dolori più forti e debilitanti per gli anziani: fai che non ci sia bisogno di spegnerlo”. Recita così il video realizzato da Italia Longeva, coerentemente con la propria mission di promuovere un invecchiamento attivo e in salute, che ha voluto accendere i riflettori sulla prevenzione vaccinale contro l’Herpes Zoster.

La campagna di Italia Longeva è stata presentata a luglio di quest’anno al Ministero della Salute in occasione dell’evento “Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale a salvaguardia dell’invecchiamento in salute”, che ha riunito esponenti della comunità medico-scientifica, rappresentanti delle istituzioni sanitarie nazionali e regionali e delle associazioni di cittadini.

Obiettivo della campagna è aumentare la consapevolezza sulla gravità dell’herpes zoster e delle sue complicanze con l’avanzare dell’età, e sull’importanza della vaccinazione che rappresenta oggi l’unica arma efficace per limitare la diffusione della malattia e proteggere le persone anziane e fragili.

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