(FERMO) – “Costruire una sanità più efficiente e più vicina alle persone e ai territori è la sfida che siamo chiamati ad affrontare a livello nazionale e regionale, e la Regione Marche è sulla strada giusta per migliorare la presa in carico e l’assistenza dei cittadini”.
Lo ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci, in apertura del suo intervento alla Giornata delle Marche di Fermo dedicata alla “Sanità che cambia”. Davanti a un teatro particolarmente gremito, il ministro si è complimentato per il premio all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona come migliore ospedale pubblico d’Italia.
Sanità marchigiana protagonista del cambio di passo
“Riconoscimento importante che dimostra come la sanità marchigiana sia protagonista di un vero cambio di passo. Occorre affermare la priorità del ruolo strategico della sanità territoriale, superare le criticità strutturali enfatizzate dalla pandemia e ridurre le disparità territoriali nell’accesso ai servizi.
Un tassello fondamentale di questo processo è rappresentato dalla condivisione delle esperienze avviate a livello regionale: importante terreno di sperimentazione e di pratiche da implementare e diffondere a livello nazionale”. E le Marche possono testimoniare questo cambio di passo.
“A tale proposito la Regione Marche ha avviato un rilevante processo di riorganizzazione sanitaria che vede come fattore chiave proprio il territorio e la prossimità – ha rimarcato il ministro – La legge regionale 19 dell’8 agosto 2022 ha modificato l’assetto regionale con la costituzione di cinque aziende sanitarie territoriali e due ospedaliere, in sostituzione dell’Azienda unica sanitaria regionale, proponendo un modello di riorganizzazione più vicino ai territori per un’efficace sinergia ospedale territorio. Si tratta di una riforma programmatica con un approccio scientifico che ha visto il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche”. Coinvolgimento da apprezzare, ha ribadito il ministro Schillaci, “perché ritengo che le Università possano e debbano supportare le Regioni anche nella programmazione sanitaria.
Un’analisi del fabbisogno dell’assistenza ospedaliera
Nelle Marche abbiamo dunque un esempio concreto della funzionalità di questa collaborazione che ha permesso di definire la programmazione sulla base di un’analisi del fabbisogno dell’assistenza ospedaliera e territoriale; quindi dell’effettive esigenze di salute e di assistenza socio sanitaria”. Nelle Marche, ha concluso il ministro, “si sono gettate le basi per un modello di assistenza socio sanitaria che tenga conto dei cambiamenti demografici ed epidemiologici in corso”.