Tra gli elementi negativi che stanno caratterizzando la sanità italiana negli ultimi tempi c’è una carenza di medici via via più preoccupante. I professionisti se ne vanno in pensione e sono assai pochi quelli che li sostituiscono, “semplicemente” perché non ce ne sono in numero sufficiente. Qualcuno sostiene che la mancanza di risorse umane in medicina sia legata ai troppo duri e limitanti test universitari di ingresso alla relativa facoltà (lo stesso discorso riguarda anche i farmacisti).
In proposito, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha istituito un gruppo di lavoro di esperti per modificare l’approccio all’accesso programmato alla facoltà di Medicina. L’obiettivo è quello di definire il fabbisogno dei medici e adeguare le capacità e l’offerta potenziale del sistema universitario, esaminando e approfondendo le criticità legate alla carenza di medici e professionisti sanitari nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Lo scopo è pure quello di misurare l’entità del fenomeno e “individuare le cause e le possibili soluzioni, con particolare riferimento alla necessità di garantire un acceso sostenibile alle professioni sanitarie”, come si legge nel comunicato ufficiale del ministero.
Il gruppo di lavoro, che vede inoltre il coinvolgimento del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni, è presieduto da Eugenio Gaudio, ordinario all’Università La Sapienza di Roma. I membri del team sono: Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Salvatore Cuzzocrea, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (la CRUI); Carlo Della Rocca, Presidente della Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia; Gianluca Cerracchio, Direttore della Direzione Generale degli Ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del Ministero dell’Università e della Ricerca; Rossana Ugenti, Direttore della Direzione Generale e dell’Ufficio delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale del Ministero della Salute.