Il Presidente Anaste Sebastiano Capurso ha commentato a “Mi manda RAI 3” l’utilità dei controlli video dentro le strutture per anziani.

Tema delicato, quello affrontato sabato mattina nella popolare trasmissione “Mi manda Rai 3” dove è stato chiesto al Presidente Anaste Sebastiano Capurso cosa ne pensasse dell’istallazione di telecamere nelle Rsa per sorvegliare i pazienti e prevenire episodi di violenze, malnutrizione e intolleranze nei confronti degli ospiti anziani.

Anzitutto il Presidente dell’Associazione Nazionale Strutture per la Terza Età, medico e dirigente egli stesso di una Rsa, ha voluto ben definire quegli episodi mostrati in tv. Nella fattispecie i maltrattamenti avvenuti in una casa per anziani di Foggia sono stati, è vero, scoperti e denunciati grazie alle indagini video degli inquirenti ma la struttura in questione non era una Rsa. 

Nelle strutture riconosciute tali ed autorizzate, per lo più in convenzione con il Servizio Sanitario Pubblico, vige un contratto di lavoro con i dipendenti, ci sono regole scritte e controlli. Per tali strutture istallare sistemi di videocontrollo non è un problema, tanto che una buona parte già ha provveduto. D’altra parte, le telecamere come deterrente sono utili e l’Anaste da tempo è a favore dell’approvazione della legge che ne stabilisce l’obbligatorietà, ferma purtroppo da molti anni alla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento. 

Comunque, ha precisato Capurso: “Il consenso diretto dei dipendenti non è sufficiente, ma è necessario, in assenza di accordo con i sindacati, richiedere specifica autorizzazione presso gli Uffici territoriali dell’Ispettorato del lavoro, al momento abbastanza facile da ottenere, specificando chiaramente le motivazioni della richiesta. Con il nuovo CCNL, Anaste ha tenuto in considerazione questa problematica, prevedendo all’art.100 specifiche procedure per facilitare l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture”.

Dunque i nodi da sciogliere sono diversi. Primo, la gestione dei dati personali e la privacy (che è un valore costituzionale). C’è un solo territorio in cui l’obbligo delle telecamere è già in vigore in tutte le Rsa: la Liguria, la cui amministrazione regionale ha varato una legge apposita.

Resta il fatto che bisogna comunque rimettere mano alla legge proprio per le questioni etiche – come la tutela dei dati personali – di cui sopra. Ma tutto ciò si potrebbe ancora fare, per garantire una sicurezza maggiore degli stessi anziani. Dunque, si è concluso nella trasmissione Rai, non ci sarebbero troppe resistenze da parte degli operatori, nessuna dalle strutture ed enti datoriali, ma solo gravi ritardi burocratici e soprattutto mancanza di un preciso impegno istituzionale.

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