Parterre eccezionale all’inaugurazione dell’A.A. dell’Università Cattolica: Il Ministro: “Abbiamo aumentato l’indennità dei medici di Pronto Soccorso”. Appello a laureati e specializzandi.

“Sono ottimista. Riusciremo a colmare le gravi carenze del personale medico. La migliore testimonianza è vedere tutti questi giovani laureandi qui, oggi – ha detto il Ministro Schillaci all’inaugurazione dell’Anno accademico della Cattolica nell’auditorium dell’Università, a Roma – Le tecnologie sempre più avanzate, l’intelligenza artificiale, le strumentazioni sempre più evolute, non potranno mai sostituire il capitale umano nella cura della persona. E’ questo che l’Università Cattolica mette al centro del suo Sapere e del suo Insegnamento. 

Da parte nostra, come Ministero, stiamo cercando di valorizzare il ruolo e la retribuzione dei medici affinchè i giovani non fuggano all’estero e tornino a voler lavorare anche in reparti come la Medicina d’Urgenza: abbiamo appena aumentato l’indennità per i medici di pronto Soccorso mettendo a disposizione 200 milioni di euro ma altri interventi lungimiranti e sistemici sono in arrivo”. 

Il saluto del Ministro stavolta è stato qualcosa di più che un semplice dovere istituzionale. 

L’appello c’è, evidente, rivolto ai giovani, come pure a scongiurare la fuga dei cervelli all’estero. Per questo sia il Rettore Franco Anelli che il preside di Medicina Antonio Gasbarrini hanno mostrato soddisfazione.

Un gran lavoro, quello della Cattolica, per la formazione dei medici di domani. 

Così, eccezionale è stato il parterre di autorità presente alla cerimonia: tre ministri, sottosegretari (fra cui Vittorio Sgarbi), gran parte degli 800 dirigenti medici del campus, tutti i presidi delle facoltà italiane che la Cattolica ha e gran parte degli oltre 500 docenti (fra cui spiccava il popolare pizzetto bianco del Maestro Beppe Vessicchio). E poi Il cardinale Josè Tolentino de Mendoza, l’assistente ecclesiastico mons. Claudio Giuliodori, la prof. Evis Sala da Cambridge con la sua lectio magistralis su “La nuova era della Radiologia, oltre le immagini”.

Da sottolineare, nella relazione di Gasbarrini, la definizione del Policlinico Gemelli: “Macchina da Pace” per la sua vocazione, la sua capacità di generare eccellenza, per l’apporto di quel capitale umano che fin dalle intenzioni del suo Fondatore, padre Agostino Gemelli, ha una grande, superiore missione: salvare vite umane.

Così, i numeri snocciolati subito dopo non hanno destato meraviglia fra i numerosi media presenti: 1921 specializzandi pronti ad entrare operativi ed entusiasti nel mondo del lavoro. Una formazione postlaurea di livello internazionale, 90 master, 25 corsi di perfezionamento, 7 dottorandi di ricerca, per i 41.377 iscritti della Cattolica di cui ben 5852 nella sede di Roma. 

Se abbiamo avuto lumi sulla nuova frontiera (interessantissima nelle parole della prof. Sala) della Radiologia del futuro, la “radiografia” che ci è stata offerta di un ateneo in piena salute, per dirla con le parole del ministro, lascia ben sperare. Ci rende ottimisti. Per il futuro di una professione come quella del Medico… e per la salute di tutti noi.  (Luca Guazzati)

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