L’infarto e le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte e di ricovero ospedaliero in Italia. Data per assodata anche la correlazione tra microbiota intestinale e benessere dell’apparato cardiocircolatorio, i probiotici di ultima generazione sembrano possedere una efficace influenza in termini di prevenzione.
Milano, 14 febbraio 2023 – Secondo i dati Istat del 2017, il 10.4% di tutti i decessi è stato attribuito a malattie ischemiche del cuore (11.3% negli uomini e 9.6% nelle donne) e il 9.2% ad eventi cerebrovascolari (7.6% negli uomini e 10.7% nelle donne). Accanto a fattori di rischio legati all’avanzare dell’età o di carattere genetico, vi sono comportamenti e stili di vita quali fumo, alcol, e cattiva alimentazione che incrementano l’insorgere di problemi cardiocircolatori. Anni di studi hanno infatti comprovato che un’alterazione della flora batterica intestinale può essere corresponsabile dell’insufficienza cardiaca.
I probiotici di ultima generazione sembra abbiano una efficace correlazione sul benessere anche dell’apparato cardiovascolare e possono quindi essere considerati un supporto di prevenzione utile anche per questa condizione.
“I probotici – conferma, infatti, Marco Toscano Biologo Molecolare e Microbiologo – potrebbero svolgere un ruolo attivo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, in quanto nella patogenesi di tali malattie sembrerebbe essere implicata anche la disbiosi intestinale, insieme a diversi fattori genetici e ambientali. È stato infatti dimostrato come la disbiosi possa rientrare tra i fattori di rischio dell’insulino-resistenza e dei problemi cardio-metabolici; risulta quindi evidente come la modulazione positiva del microbiota intestinale mediante l’uso di probiotici possa rappresentare un valido meccanismo per ridurre l’insorgenza di tutte quelle patologie significativamente influenzata da un’alterazione nella composizione dei batteri intestinali“.
Tra i diversi batteri probiotici intestinali esistenti, i Lattobacilli rappresentano uno dei generi batterici principalmente studiati e che potenzialmente potrebbero avere un impatto positivo sulle patologie cardiovascolari, attraverso la modulazione del metabolismo del colesterolo, della risposta immuno-infiammatoria e della risposta allo stress ossidativo.
“In particolare, – continua Toscano – le specie Lactobacillus plantarum, Lactobacillus paracasei, Lactobacillus reuteri e Lactobacillus rhamnosus contenuti nei probiotici di nuova generazione sembrerebbero possedere una elevata capacità di modulare il microbiota intestinale, riducendo contemporaneamente la permeabilità intestinale e inibendo eventuali microrganismi patogeni mediante la produzione di molecole antimicrobiche. Inoltre, i lattobacilli sono in grado di ridurre i livelli sierici di colesterolo e diminuire significativamente l’infiammazione derivata dallo stress ossidativo, giocando quindi potenzialmente un ruolo chiave nel rischio di sviluppare malattie cardiovascolari“.
La presenza in alcune formulazioni delle Vitamine B12 e D sembra essere la formulazione più idonea per potenziarne l’efficacia. Quale l’apporto favorevole di queste molecole nel benessere generale dell’organismo dell’uomo e della donna?
“Le vitamine svolgono molteplici funzioni all’interno dell’organismo: sono ad esempio coinvolte nel corretto funzionamento di tessuti e organi e hanno un elevato potere antiossidante. La Vitamina B12, nello specifico, partecipa in qualità di cofattore a numerose reazioni essenziali per la salute dell’uomo, quali ad esempio la sintesi del DNA, la corretta fisiologia del sistema cardiovascolare e nervoso e la sintesi dell’emoglobina. Per quanto riguarda la Vitamina D, – spiega ancora Toscano – essa è in grado di promuovere la formazione delle ossa, aumentare l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo, stimolare il sistema immunitario e promuovere il corretto funzionamento renale”.
Risulta quindi fondamentale assumere in maniera costante le vitamine B12 e D e, proprio per questa ragione, il probiotico Pro-BD integra nella sua formulazione entrambe le vitamine che risultano immediatamente disponibili per il fabbisogno dell’organismo. Come supportare quindi il ruolo prezioso di questi integratori/protettori nel quotidiano con la dieta?
“La supplementazione con microrganismi probiotici – conclude il biologo – deve essere ovviamente associata ad una corretta alimentazione ricca in fibre e polifenoli, due sostanze che potrebbero rivestire un ruolo molto importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari per la loro capacità di modulare il microbiota intestinale.
Il consumo quindi di una dieta a base di acidi grassi insaturi, frutta e verdura, associata ad una corretta integrazione con probiotici, polifenoli ed omega-3, sempre sotto consiglio medico, sono condizioni necessarie per la salute del microbiota intestinale e del nostro organismo nella sua totalità e quindi anche a livello dell’apparato cardiovascolare“.
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