Istituzioni, imprese, professionisti e associazioni di categoria incontrandosi su iniziativa dell’AIECA e dell’AITI a Roma, hanno parlato a fine anno di “Antiriciclaggio, Anticorruzione e Territorio: un gioco di squadra tra istituzioni, professionisti, imprese e società civile”.

Quando si parla di economia e di ripresa, è importante capire le regole e rispettarle, se si vuole crescere in sicurezza e a più livelli, da quello territoriale e regionale a quello nazionale e internazionale.

Ma soprattutto rispettare le regole e seguire le linee guida della sicurezza è fondamentale per le strutture in particolare quelle della salute, come Ospedali, cliniche e Rsa. Ci sono infatti implicazioni di varia natura che devono essere prese in considerazione.

Al di là dell’ordinaria osservanza delle leggi su Igiene e Sicurezza, si parla per esempio anche di una sicurezza dei dati dei pazienti, non solo per la privacy e del tema della cyber security affrontato durante il convegno sull’antiriciclaggio con vari approfondimenti. E’ evidente come esso risponda ad una convergenza di diritti e doveri sull’acquisizione, la gestione e la tutela di dati sensibili del cittadino anche in ambito sanitario (direttive “Piano Colao” sulla digitalizzazione).


Su tale tema illuminante è stato l’intervento della TS Digital Consult

L’innovazione digitale nell’ambito della medicina, la cyber security e il cyber antiriciclaggio sono tre elementi chiave per assicurare che le informazioni sanitarie siano protette e rispettate, offrendo una maggiore efficienza nell’accesso alle informazioni cliniche, garantendo che i dati sensibili non vengano compromessi o rubati e prevenendo l’utilizzo illegale di denaro ed evitare frodi finanziarie a danno degli utenti o delle stesse strutture.

La digitalizzazione e i dati sono i nuovi strumenti strategici per chi opera nella Sanità. Per essere davvero guidate dai dati, però, le strutture sanitarie dovranno puntare su efficienza energetica, continuità di servizio, resilienza e sostenibilità.

La tutela dei dati

A supporto di diagnosi e interventi, i dati raccolti in ambito sanitario possono essere utilizzati attraverso l’intelligenza artificiale in maniera mirata ed efficiente.

L’intelligenza artificiale per esempio aiuta a evitare malattie prevenibili e migliorare le cure al paziente, sfruttando l’analisi dei dati aggregati, a supporto del personale medico in fase di diagnosi e di definizione della terapia.

Non solo, aiuta predittivamente le strutture sanitarie nella definizione dei flussi operativi di lavoro, offrendo una prospettiva dei tassi di ricovero futuri e quindi un’organizzazione efficiente del personale impiegato (ad es. orari e turnazione).

Il “vulnus” è costruire infrastrutture tecnologiche che assicurino la tutela dei dati in ambito sanitario, garantendone una corretta conservazione e un’efficace elaborazione al riparo di qualsiasi imprevisto.

Non è inappropriato immaginare la rivoluzione digitale delle strutture sanitarie come un nuovo umanesimo in cui il cittadino/paziente venga messo consapevolmente al centro, attraverso un modello che gli trasmetta sicurezza, intuitività e padronanza delle informazioni annullando la diffidenza verso sistemi innovativi che per definizione possono generare incertezza, restituendo una reale percezione di beneficio individuale e verso la collettività.
Il percorso cittadino/paziente è un elemento fondamentale di definizione e quindi di integrazione nelle logiche dei flussi operativi di una struttura sanitaria.

Come funziona la Chain Health

Ecco dunque che la TS Digital Consult ha poi illustrato un’innovativa proposta (che approfondiremo in altri e successivi articoli) per le strutture sanitarie con obiettivo la condivisione dei dati clinici con un modello altamente personalizzato “Chain Health”, come sintetizzato nella Patient Journey suddivisa in 4 fasi:

Fase di accesso
Fase di diagnosi
Fase di cura
Fase di assistenza

e illustrata dall’infografica riportata a fondo pagina.

#cybersecurity, #strutturesanitarie

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