Oggi ricorre la Giornata mondiale dell’obesità, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, l’obiettivo è quello di invertire la crisi globale dell’obesità, sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul problema, incoraggiare la prevenzione e combattere discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante sulle persone che vivono con l’obesità. Questo è il messaggio che si vuole mandare.

Il tema di quest’anno è “Changing Perspectives: Let’s Talk About Obesity – Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”. Far comprendere alle persone l’importanza di affrontare subito il problema perchè nel mondo un miliardo di persone ne è affetto, questo significa che una persona su sette è obesa, e le stime non sono per niente incoraggianti, anzi, nel 2035 saranno quasi due miliardi, ovvero uno su quattro degli abitanti del pianeta sarà obeso. In Italia questo problema riguarda oltre sei milioni di adulti.

Il 1 marzo, è stata presentata a Roma presso il Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Orazio Schillaci, l’iniziativa “Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”,  promossa dalle seguenti strutture: Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, World Obesity Federation, SIO – Società Italiana dell’Obesità, Io Net – Italian Obesity Network, Open Italy, Obesity Policy Engagment Network, Amici Obesi, con gli auspici di ADI – Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica, AMD – Associazione Medici Diabetologi, AME – Associazione Medici Endocrinologi, IBDO Foundation, SICOB – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità, SID – Società Italiana di Diabetologia, SIE – Società Italiana di Endocrinologia, SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale.

Per il Ministro «Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini». «L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile cioè ‘consapevole delle conseguenze delle proprie scelte’ ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione».

I presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e gli esponenti della comunità scientifica e dei pazienti, hanno presentato una lettera rivolta alle Istituzioni con l’invito a dare priorità agli investimenti per la lotta all’obesità, perché investire nella cura dell’obesità e nella prevenzione è una questione prioritaria che richiede l’azione e l’impegno di tutti.

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