Tutta una serie di eventi (dal 13 al 19 marzo 2023) dedicati a mantenere in forma l’organo dalle cellule grigie: la “Settimana Mondiale del Cervello” è una iniziativa annuale realizzata dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) con  l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e la lotta a tutte le malattie neurologiche, informando nello stesso tempo sugli importanti progressi che la ricerca scientifica sta ottenendo.

In Italia, le malattie neurologiche hanno un forte impatto sulla popolazione: ben 12 milioni gli italiani affetti da disturbi del sonno; oltre 6 milioni soffrono di emicrania, 2/3 circa dei quali sono donne; 1 milione coloro che convivono ogni giorno con la Malattia di Alzheimer; 400mila le persone colpite da Malattia di Parkinson; 90mila gli uomini e le donne malati di sclerosi multipla. Per gli esperti, sono altresì preoccupanti i numeri relativi all’ictus: quasi 200mila i nuovi casi ogni anno, mentre sono circa 1 milione le persone che vivono con gli esiti invalidanti della malattia.

In proposito, aderisce alla settimana mondiale del cervello A.L.I.Ce. Italia Odv, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, sottolineando la notizia di due donne che hanno recuperato l’uso del braccio e parzialmente anche della mano grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale (l’articolo scientifico dal titolo “Epidural stimulation of the cervical spinal cord for post-stroke upper-limb paresis” di Powell e colleghi, è stato pubblicato recentemente su Nature Medicine). Gli esperti ritengono Interessanti gli spunti di riflessione per i trattamenti riabilitativi dell’arto superiore di persone che hanno subito un ictus. Lo studio, attraverso l’impianto per 29 giorni di elettrodi a livello cervicale per la stimolazione elettrica (con corrente continua controllata) in modo da facilitare il controllo dell’arto paretico e della corrispondente mano, ha mostrato miglioramenti nella forza, nella velocità e nello svolgimento di compiti funzionali, senza eventi avversi. Alcuni miglioramenti sono stati mantenuti anche a seguito della rimozione della stimolazione.

Dunque, sottolineano gli specialisti neurologi, la stimolazione elettrica “invasiva” a livello dei circuiti midollari per il recupero funzionale di pazienti con ictus in fase cronica, mostra tutte le sue potenzialità, pur nella necessità di ulteriori approfondimenti. Ha dichiarato il professor Pietro Fiore, Università di Foggia, Direttore della UO di Riabilitazione Neurologica e Unità Spinale 1- ICS Maugeri IRCCS sede di Bari e Past President della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER): “Questi studi di punta non devono in alcun modo farci dimenticare le evidenze scientifiche di pubblicazioni che dimostrano l’efficacia della precocità dell’intervento riabilitativo (già dopo due ore dall’evento acuto), la necessità di trasferire nel più breve tempo possibile la persona colpita da ictus in un centro di riabilitazione accreditato per interventi neuroriabilitativi e quanto sia importante individuare tempestivamente i deficit cognitivi, del linguaggio e della deglutizione. Purtroppo, però, in Italia non tutti possono beneficiare di un intervento riabilitativo post ictus adeguato”.

Il presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv, Andrea Vianello, ha poi ribadito come “il percorso della neuroriabilitazione ospedaliera rappresenti una fase fondamentale per completare l’iter di cura, prevenire e ridurre le disabilità, evitando possibili complicanze e soprattutto mirando a restituire la maggiore autonomia possibile, caso per caso”. Infatti, ha detto ancora, “il post ictus è una fase molto delicata ma purtroppo ancora trascurata e le informazioni a disposizione di pazienti, familiari e caregiver sono spesso scarse o frammentarie”. Intento dunque anche di questa associazione è operare affinché si possano ricevere corrette informazioni pure sulla fase neuroriabilitativa, così come per quella acuta, contribuendo a migliorare la situazione clinica e psicologica di chi ne è colpito e magari dando qualche soluzione in più pure ai famigliari, destabilizzati dalla nuova situazione.

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