Si chiama “score molecolare Ipss-M” ed è uno strumento che utilizza l’intelligenza artificiale per scandagliare dati genomici al fine di identificare pazienti con malattie del sangue a più alto rischio di sviluppare una leucemia. Una valutazione importante per stabilire per ciascuna persona quale possa essere il momento migliore per un intervento a base di cellule staminali ematopoietiche, l’unico mezzo al momento per contrastare la leucemia. Lo score molecolare Ipss-M è stato studiato in modo congiunto dai ricercatori dell’Humanitas di Rozzano (Milano) e dell’Università degli Studi di Bologna, all’interno del consorzio europeo “GenoMed4All”. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Oncology. La ricerca è stata condotta anche con il sostegno di EuroBloodNET, la rete europea di riferimento per le malattie ematologiche rare, e di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

Oggi si sa che le sindromi mielodisplastiche (se ne verificano circa 3mila ogni anno in Italia, con maggiore insorgenza in persone adulte o anziane, ha colpito anche un personaggio famoso come Silvio Berlusconi) sono neoplasie molto diverse da paziente a paziente: ad esempio vanno da condizioni a lenta progressione a casi che progrediscono verso una leucemia mieloide acuta. Ha spiegato Matteo Della Porta, responsabile Leucemie e Mielodisplasie di Humanitas: “Utilizzando i dati molecolari della malattia rilevati in ogni paziente con un test su 31 geni, lo score molecolare (IPSS-M) ha dimostrato, su 2.876 pazienti con sindromi mielodisplastiche, di migliorare molto la capacità di predire il rischio di evoluzione leucemica e l’aspettativa di vita”. Predirne l’evoluzione significa ottimizzare la scelta dei trattamenti e usare questa medicina di precisione personalizzandola in base alle persone. Un aiuto in più per contrastare la leucemia, “prendendola” nel momento più giusto per riuscire a fermarla. Con i metodi innovativi dell’intelligenza artificiale vengono abbreviati i tempi per evidenziare diagnosi e cura, con un vantaggio per chi ne è colpito, ovviamente.

Ultimo appunto: in Italia, l’istituto clinico Humanitas è il primo ospedale dotato di un centro di ricerca sull’intelligenza artificiale integrato: è l’Humanitas AI Center. Qui vengono condivise conoscenze e competenze tra ingegneri, medici e data scientist per raggiungere standard di cure ancora più elevati costruendo algoritmi mirati.

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