La spesa sanitaria è sottostimata. Lo afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci: “Nelle valutazioni della spesa sanitaria rispetto al Pil, l’Italia, da almeno dieci anni e forse più, è sempre al di sotto della media Ocse”.

“C’è stato un cambio di marcia con il Covid – sostiene Schillaci- e quest’anno sono stati distribuiti sul Fondo sanitario nazionale e le regioni più di 130 miliardi. E vorrei ricordare che solo con gli ultimi provvedimenti presi con la legge di Bilancio e con l’ultima legge, il cosiddetto ‘Decreto bollette’, sulla salute sono stati investiti altri 3 miliardi e 550 milioni”.

“È importante investire in salute- sottolinea Schillaci – ma non solo aumentando la dotazione economica: è fondamentale studiare e avere nuovi paradigmi. La medicina è cambiata, io la chiamo ‘la medicina del terzo millennio’. Abbiamo visto proprio con i vaccini le possibilità nuove che abbiamo a disposizione”.

Per Schillaci occorre “razionalizzare e spendere bene i soldi dei contribuenti, oltre a investire in sanità. È chiaro che, dopo il Covid, la salute pubblica è tornata al centro dell’agenda politica e quindi sono certo che ci sarà attenzione per la salute del Sistema sanitario nazionale”.

Schillaci interviene anche sull’autonomia differenziata: “Di fatto la parte pratica e organizzativa sulla salute dal 2001 è regionale e sono già le regioni che gestiscono gran parte della salute pubblica, e ci sono differenze che si traducono in una diversa aspettativa di vita sul territorio. Credo invece che l’autonomia differenziata possa diventare un’occasione perchè ci sia da parte del ministero un maggior controllo su ciò che fanno le regioni; è cioè un’opportunità per superare e non per allargare le disuguaglianze nel Paese”.

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