C’era un pubblico attento e partecipe all’evento organizzato a Roma, presso la Camera dei Deputati, da Fiduciaria Marche, Federcontribuenti, Anffas. L’11 maggio, nella prestigiosa aula dei gruppi parlamentari, si è parlato di un argomento di gande interesse: “Come prendersi cura dei patrimoni – Il ruolo delle società fiduciarie nel dopo di noi”. Al centro degli interventi, luci e ombre della Legge 112 del 22 giugno 2016 relativa a “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, meglio conosciuta come legge del “Dopo di noi”. Diverse le relazioni “tecniche”, in cui vari esperti hanno spiegato in maniera chiara, non nascondendone le criticità da appianare, le declinazioni della normativa, soffermandosi in particolare sul ruolo del Trustee. Una figura, questa, ancora sconosciuta ai più, in primis alle famiglie, che ha l’incarico, sia come persona fisica sia come società fiduciaria, di gestire i beni del patrimonio di un soggetto con grave disabilità, così da garantirgli una vita dignitosa quando i genitori non ci saranno più. Tra i relatori (solo alcuni dei numerosi che hanno preso la parola), l’AD e il presidente Fiduciaria Marche Federico Barbieri e Valerio Vico, l’avvocato Valentina Ottani Sconza, il professor Paolo de Zorzi della Federcontribuenti, il presidente della Fondazione Durante e Dopo di noi Emilio Rota.

Decisamente emozionanti, gli interventi di Maria Gariup, presidente Alis del Friuli Venezia Giulia (associazione che si occupa di disturbi dello spettro autistico), e di Romina Caruana, attrice, scrittrice, sceneggiatrice. Ma soprattutto, rispettivamente, mamma di Alessio e sorella di Ivan, due ragazzi di varia età, 22 e 40 anni, che convivono con l’autismo. Da loro, un invito intenso alle autorità, a fare presto nel rendere fruibile la legge del Dopo di Noi, di non lasciarla “zoppa” come detto da più parti, ma fornirle ogni strumento per aiutare davvero i fragili e le relative famiglie, applicando certo la normativa e superando anche la grande disomogeneità tra le regioni. Chiedendo pure attenzione nella formazione del personale che si dovrà occupare di queste persone e del loro progetto di vita, al di là della burocrazia e dei superficialismi.

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