Non poteva che essere Sandra Milo, 90 anni portati con fascino e baldanza, la testimonial, a Roma al Crowne Plaza, del `Longevity Event´ che festeggia l’inaugurazione del primo Biohaking Center voluto, nella zona di via Veneto, da Claudio Urbani, medico chirurgo specializzato in medicina rigenerativa, neuroscienze e terapia dello stress nonché fondatore della clinica integrativa `Urban Medical Beauty´ leader in Italia nelle migliori tecniche e tecnologie per il benessere.

Con l’allungamento dell’aspettativa di vita e di fronte a una società dove impera la denatalità, l’obiettivo del centro Biohaking, termine che indica la riprogrammazione di mente e corpo è quello di trasmettere ai pazienti le conoscenze e gli strumenti pratici, per proteggere la propria salute, rimanere in forma e vivere bene e a lungo utilizzando anche strumenti ad hoc. Attraverso tecniche di meditazione, allenamenti fisici atti tesi a recuperare forza, elasticità, flessibilità, strumenti antistress per la misurazione dell’HRV (variabilità della frequenza cardiaca) e di tecniche respiratorie che permettono la gestione della frequenza cardiaca sotto pressione.

«È importante migliorare la qualità di vita recuperando tutte le nostre funzionalità sopite -spiega Urbani – partendo da un corpo sano e da una mente forte è possibile abbattere drasticamente il tasso di morbilita’ e rimanere in vita il più a lungo possibile».

Si lavorerà innanzitutto sul cosiddetto «mindset», e quindi si userà la tecnologia per migliorare la respirazione e le performance fisiche. Nemico numero uno lo stress a cui sarebbero correlate il 98 per cento delle malattie, che il nuovo centro, chiarisce Urbani combatterà con la «Reac», una tecnologia «che utilizza la neurostimolazione per correggere alcuni squilibri del sistema nervoso correlati allo stress con l’obiettivo di consentire una riorganizzazione funzionale di tutti i sistemi vitali del nostro corpo: endocrino, immunitario, cardiovascolare, respiratorio, renale, gastrointestinale posturale, riproduttivo. La strategia Reac, chiarisce Urbani «è quella di dare al cervello neurovegetativo una coscienza del lavoro adattativo compiuto nel corso della vita. Il ciclo terapeutico prevede diciotto sedute della durata di 3,5 secondi ognuna. Ogni ciclo riequilibrerebbe un periodo di anni della nostra vita.

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