Oggi si celebra la Giornata Internazionale della Famiglia, istituita nel 1994, con la risoluzione A/RES/47/237, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per l’Onu la famiglia è il “fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”.

La famiglia è l’elemento più piccolo della società, dal 1975 quando in Italia ci fu una importante riforma sul diritto di famiglia, molto è cambiato dell’assetto della famiglia tradizionale. Oggi molte famiglie sono sempre più piccole perché sono aumentate le famiglie monoparentali, poi ci sono le famiglie allargate, le famiglie in cui sono presenti i nonni. Modelli familiari diversi, ma ognuno esprime un gruppo sociale importante.

Per l’Istat la famiglia è un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune. Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona.

Papa Francesco ha detto “Le famiglie sono luoghi di accoglienza, e guai se venissero a mancare! Guai. Una società diventerebbe fredda e invivibile senza famiglie accoglienti. Sono un po’ il calore della società, queste famiglie accoglienti e generose.”

Il tema della giornata di quest’anno è ‘Tendenze demografiche e famiglie‘. E sulla denatalità e del calo demografico se ne è parlato anche qualche giorno fa nella terza edizione degli Stati generali della Natalità. L’ISTAT ha fatto sapere che dal 2008 le nascite sono diminuite di 176.410 unità, in percentuale (-30,6%). Già nel solo primo bimestre del 2023, messo a confronto con l’anno precedente si ha un (-0,4%). Questo significa che tutto l’assetto societario si sta modificando. Dietro al calo demografico ci sono una serie di fattori che convogliano nell’incertezza del futuro. Oggi per le famiglie non si fa abbastanza, non ci sono politiche sociali forti a sostegno. Ogni anno in questa giornata si cerca di far emergere i tanti problemi che affliggono le famiglie, di portarli all’attenzione di chi ha gli strumenti per poter intervenire.  

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