Il 16 giugno è la Giornata della Parodontite promossa dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) che, in collaborazione con la Commissione Albo Odontoiatri Nazionale (CAO-FNOMCEO), lancia un progetto per la diffusione a tutti gli odontoiatri italiani delle Linee Guida Nazionali per la terapia della parodontite. L’obiettivo, grazie a corsi nelle principali città italiane e attività formativa a distanza, a partire dalla seconda metà del 2023, è guidare il professionista nel trattamento della parodontite alla luce delle evidenze scientifiche più recenti, e diffondere anche nella popolazione la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, diagnosi e terapia della malattia.
Le linee guida, redatte da SIdP, sulla base delle Linee Guida della Federazione Europea di Parodontologia, sono incorporate dall’Istituto Superiore di Sanità nel Sistema Linee Guida Nazionale.
Avere gengive sane è fondamentale. Però i numeri parlano di 30 milioni di italiani adulti con un’infiammazione più o meno grave delle gengive, ma solo il 17% dichiara di aver ricevuto diagnosi e appena il 3% ritiene di essersi sottoposto a terapia parodontale: sono così in aumento i casi di parodontite grave che riguarda 3,5 milioni di persone e può portare alla perdita dei denti. Commenta Nicola Marco Sforza, presidente SIdP: “Il rischio che le gengive infiammate si aggravino fino alla parodontite grave è concreto”. Però, solo un paziente su 4 conosce le sue vere conseguenze, mentre la parodontite, sottolinea il presidente, “può essere scongiurata intercettando precocemente l’infiammazione gengivale e trattandola per lo più in maniera non chirurgica, come indicato dalle Linee Guida. Se una parodontite negli stati più iniziali viene trattata in maniera corretta si riduce molto la probabilità di perdere uno o più denti nell’arco di dieci anni, se invece l’odontoiatra non interviene al meglio, il rischio di perdere denti in dieci anni quintuplica”.
Strumentazione specifica, come l’uso della sonda parodontale durante le visite di controllo, e competenze sempre più mirate possono aiutare i sanitari e i pazienti a migliorare la propria salute orale.