Il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB) può contare su nuove tecniche mininvasive. Sempre in prima linea nell’offrire le soluzioni più innovative in questo ambito, l’Urologia robotica e mininvasiva di Villa Igea di Ancona si è dotata del laser interstiziale e di un dispositivo impiantabile che allarga il collo vescicale e la prostata.

Le due tecniche migliorano i disturbi urinari preservando l’eiaculazione, sono impiegate in day surgery con anestesia locale e, in alcuni casi, in abbinamento a una leggera sedazione.

I primi interventi in cui sono state utilizzate le due nuove metodiche si sono svolti il 12 e il 14 giugno. Sei in totale i pazienti trattati, tutti dimessi in giornata e in ottime condizioni generali.

Le nuove tecniche

L’offerta di cura per l’IPB è stata ampliata, da lunedì scorso, con l’introduzione del laser interstiziale, che, tramite un approccio transperineale, permette di trattare adenomi prostatici anche voluminosi senza nessun traumatismo uretrale. Le prime operazioni hanno visto il reparto di Villa Igea collaborare con i colleghi dell’ospedale Careggi di Firenze, con cui è stata avviata una proficua collaborazione.

Inoltre, una novità nell’ambito dell’offerta sanitaria regionale, la clinica anconetana ha impiantato per la prima volta l’iTIND, un device in nitinolo che si inserisce nell’uretra del paziente per 5-7 giorni e che consente di svolgere le normali attività quotidiane fino alla rimozione ambulatoriale. Il dispositivo esercita una compressione che allarga il collo vescicale e la prostata.

Questo trattamento è particolarmente indicato in pazienti giovani con malattia del collo vescicale, che frequentemente affligge questa fascia d’età, ed è l’unica soluzione attualmente disponibile che permette di trattare questa patologia e allargare il collo vescicale stenotico in quanto permette di migliorare il flusso urinario preservando l’eiaculazione. 

“Questo potenziamento tecnologico e questo ampliamento nella rosa delle tecniche a disposizione degli specialisti – commenta Angelo Cafarelli, responsabile del reparto – permette di personalizzare sempre di più il trattamento e di poter praticare una terapia ‘sartoriale’ su ciascun paziente, in base alle esigenze, aspettative e al particolare caso clinico”.

L’anestesia locale

Queste due tecniche e le altre usate a Villa Igea per l’IPB possono essere impiegate utilizzando l’anestesia locale abbinata, in alcuni casi, a una leggera sedazione.

Anche la somministrazione dell’anestetico si avvale di una nuova metodologia che prevede l’introduzione nella prostata del paziente completamente sveglio di una piccola sonda in silicone – il catetere Schelin -, simile a un normale catetere vescicale, all’interno della quale è presente un sottile ago retrattile. Con questo è possibile instillare piccole dosi di anestetico (10 ml per lobo) solo nella zona della prostata che verrà trattata.

“Possiamo operare pazienti completamente svegli o solo leggermente sedati – aggiunge Cafarelli – evitando anestesie generali o spinali molto più impegnative da smaltire. Questa ulteriore novità che offre la nostra struttura rende ancor più mininvasive le procedure che eseguiamo che già lo sono di per sé”.

IPB

L’Ipertrofia prostatica benigna è un problema che riguarda una larga fetta della popolazione maschile. Si stima che la diagnosi di ipertrofia prostatica sia la seconda diagnosi più frequente in Italia dopo l’ipertensione arteriosa.

La Casa di Cura Villa Igea è centro di riferimento per la cura della patologia prostatica, con una casistica e un’esperienza riconosciute anche a livello internazionale. Ormai dal lontano 2010, infatti, nella struttura e nelle altre cliniche del Gruppo Policlinico Abano, si eseguono adenomectomie con laser ad Holmio (HoLEP), tecnica gold standard per il trattamento dell’IPB, che permette di trattare qualsiasi volumetria prostatica con eccellenti risultati in un contesto mininvasivo.

L’ampia esperienza e casistica sulla metodica è stata anche riconosciuta e premiata al recente congresso Americano di Urologia (AUA) a Chicago, da una giuria di esperti del settore.

Da circa tre anni si esegue anche la metodica REZUM, che utilizza il vapore acqueo per ridurre l’adenoma prostatico risparmiando l’eiaculazione, con minima degenza per i pazienti e rapido recupero delle attività quotidiane e lavorative.

Nella foto l’equipe diretta dal dott. Angelo Cafarelli a Villa Igea di Ancona

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