Con l’invecchiamento della popolazione, le malattie neurodegenerative, in primo luogo l’Alzheimer, sono destinate ad aumentare. Nel nostro paese si registrano ogni anno 150mila nuovi casi di demenza in generale, 70mila quelli di Alzheimer, stimando che nel 2050 1 persona su 85 ne potrebbe essere colpita. A ciò si aggiunge una “truppa” notevole di oltre 3 milioni di caregiver, per una spesa sanitaria e sociale di almeno 15 miliardi di euro l’anno.

Per promuovere conoscenza e ricerca su queste patologie, e indirizzare gli sforzi della politica affinché se ne possano limitare le conseguenze, si è costituito l’Intergruppo parlamentare per le neuroscienze e l’Alzheimer, su iniziativa della senatrice del Partito Democratico Beatrice Lorenzin e della deputata di FI Annarita Patriarca.

L’obiettivo principale è la diagnosi precoce delle varie forme di malattia e la messa in opera di una medicina del territorio (con i medici di famiglia in primo piano) che, come una vera e propria rete, possa individuare le persone coinvolte per veicolarle nei centri specifici di controllo e diagnosi per le demenze e l’Alzheimer, in armonia con Ministero della Salute, Comuni, Regioni. Lo scopo è dare in ogni parte d’Italia accesso identico alle cure e organizzando pure una buona assistenza domiciliare. Tutto per garantire ai malati nel possibile una dignitosa qualità della vita. E tenersi pronti all’arrivo di nuovi farmaci che, se pur non ancora in grado di eliminare tali patologie, ne possano rallentare il decorso e gli effetti nefasti.

Importanti pure le risorse economiche, al momento legate sia al Pnrr sia ai 5 milioni di euro l’anno, provenienti dal Fondo per l’Alzheimer e le demenze, istituito dal Piano Nazionale Demenze e dal Tavolo Permanente sulle Demenze.

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