Lo ha detto nel corso del vertice sui sistemi alimentati delle Nazioni Unite, evento organizzato dalla Fao a Roma dal 23 al 26 luglio, parlando del cibo come “fondamentale” per una buona salute. Ma è stato molto chiaro su un aspetto, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus: tante diete non salutari possono essere veri e propri killer, uccidendo ogni anno 8 milioni di persone, cioè rivelandosi una delle principali cause di morte per malattie non trasmissibili.
Molte di queste vittime sono legate a marketing aggressivo, eccesso di zuccheri e grassi, anche all’uso di sostituti del latte materno. Eppure, ci sono diversi tipi di diete sane, legate a diverse culture e luoghi, con 4 caratteristiche importanti:
- fornire un adeguato numero di calorie, senza esagerare rispetto al fabbisogno;
- avere un equilibrio a livello di fonti di energie, che devono provenire principalmente da carboidrati e grassi insaturi;
- prevedere una quantità limitata di zuccheri semplici, grassi trans e saturi (identificati come nocivi), carni rosse, cibi processati;
- basarsi su un’ampia varietà di cibi e essere prive di sostanze chimiche nocive.
Tra le Healthy Diets, diete sane, si conferma la dieta mediterranea, caratterizzata da cibi non processati, ortaggi e frutta fresca, olio d’oliva, legumi e pesce, poche carni rosse. “Il suo consumo”, ha sottolineato il direttore generale, “è associato a longevità, a minor rischio di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro, di diabete di tipo 2: tanto da essere stata riconosciuta come patrimonio dell’umanità”.
Ma altre diete tradizionali, dal Giappone all’Africa, all’America Latina, possono anche avere benefici per la salute, per cui è importante studiarle sempre meglio, pure perché sono importanti in quanto, essendo locali, supportano le comunità che lavorano quei prodotti, riducendo il consumo di carburante per i trasporti, contribuendo a diminuire l’impatto negativo sul pianeta, mantenendo tradizioni e diversità culturali.
