Il 20 luglio è iniziata la raccolta fondi della startup Remedio. Remedio ha ideato un servizio, Sempli Farma®, che rende più facile e sicuro il modo in cui le persone assumono i farmaci solidi orali (compresse e pastiglie).
Nello specifico, il servizio aiuta le persone che prendono molte medicine – i cosiddetti pazienti politrattati – ad assumere le terapie senza fare errori. Inoltre, dato che Sempli Farma® è un servizio è venduto in farmacia, contribuisce a mettere i farmacisti al centro della Salute delle persone. Non è finita qui: Sempli Farma® dà una mano anche agli infermieri, soprattutto a quelli che lavorano nelle case di riposo, perché li esonera dal gravoso compito di sconfezionare a mano i farmaci degli ospiti (operazione che richiede ore e ore tutti i giorni e che comporta il rischio di fare errori).
Andiamo a conoscere meglio Remedio e il suo servizio Sempli Farma®, la sua strategia e i benefici per i pazienti, per i farmacisti e per le strutture sociosanitarie. Lasciamo la parola direttamente al CEO di Remedio e ideatore del servizio Sempli Farma®, Alessandro Iadecola.
Che cos’è Sempli Farma® e che obiettivo ha?
“Remedio, con il suo brand Sempli Farma®, vuole creare una rete di farmacie in grado di riconfezionare le terapie di farmaci solidi orali in dosi unitarie personalizzate”.
Perché questa raccolta fondi?
“L’equity crowfounding appena avviato (termina il 20 settembre p.v.) si svolge sulla piattaforma Mamacrowd, che è una delle più importanti a livello nazionale. L’obiettivo è raccogliere nuovi fondi, per continuare a dar vita a un progetto, quello di Sempli Farma®, che ha l’ambizione di rivoluzionare le modalità di aderenza terapeutica nel nostro Paese”.
Che cosa significa nella pratica?
“Significa, per i pazienti cronici e per quelli fragili, ospiti anche delle RSA oppure domiciliari, avere delle bustine all’interno delle quali sono inserite una o più compresse per ogni momento di somministrazione, come da prescrizione del medico. Ciò semplifica la somministrazione e riduce i rischi. All’interno di strutture sociosanitarie può ridurre gli errori, velocizzare la distribuzione, consentire alle persone di prendere i farmaci nel modo giusto nel momento giusto e nella dose giusta. Tante soluzioni che hanno tutte una sola risposta: in questo modo, la terapia è efficiente ed efficace e, di conseguenza, si libera il tempo del personale infermieristico, che altrimenti dovrebbe passare ore e ore a sconfezionare i farmaci a mano. Insomma: una serie di attività che oggi vengono svolte in modo tradizionale e manuale dagli infermieri all’interno della struttura verrebbero svolte in modo automatizzato dalla farmacia”.
Una formula già sperimentata…
“Ormai, abbiamo una storia e grande esperienza, dato che gestiamo più di 2500 posti di RSA dalle nostre 18 farmacie che hanno i nostri sistemi. Sappiamo quindi perfettamente che più o meno tra le 7 le 10 ore al giorno (per una RSA tipo di 100 posti letto) vengono impiegate dagli infermieri per svolgere l’attività di allestimento e triturazione del farmaco. Ecco, tutto questo tempo verrebbe sostanzialmente liberato, così che gli infermieri potrebbero dedicarsi all’assistenza dei pazienti”.
Si riducono anche i costi sociali…
“Già, ed è un messaggio importante: non si scherza quando il piano sanitario di ogni Regione è oltre il 70% dell’intero bilancio. Bisogna rivolgere alle Regioni un messaggio istituzionale, qual è quello di Sempli Farma®”.
Con la mancanza di personale che c’è…
“Di infermieri ne mancano 90.000: le RSA sono a rischio di chiusura! Allora bisogna ripensare e riprogettare i processi, far sì che gli standard di accreditamento, che sono stati realizzati in era analogica, vadano a favorire l’introduzione di innovazione tecnologica, privilegiando le realtà come Sempli Farma®, che vanno introducendo dei nuovi sistemi e dei nuovi processi utili a riorganizzare l’assistenza e la cura”.
E i costi?
“Ovviamente, il miglioramento dell’organizzazione è palese, ma le strutture non fanno investimenti diretti: acquistano il servizio (chiamiamolo Pay per Use) in funzione dell’utilizzo a un prezzo equo, ma laddove fosse rendicontato come ore lavoro degli infermieri, a quel punto non peserebbe sul costo della RSA, perché verrebbe riconsiderato all’interno della rendicontazione complessiva”.
Dietro a tutto c’è un cambiamento epocale…
“La Sanità è chiaro che sta cambiando (o comunque dovrebbe cambiare fortemente) la modalità di curare le persone. Cioè: il paziente deve essere al centro e l’aderenza terapeutica massima. Se noi guardiamo all’oggi, il mondo del farmaco ha tutto al centro fuorché il paziente. Così non può funzionare, occorre cambiare quanto prima”.
Non dovremmo invece andare verso la personalizzazione delle cure?
“I farmacisti stessi dicono che ormai si dovrà andare verso la dispensazione della terapia personalizzata, non dei singoli farmaci. Ora, al di là del fatto di cambiare o meno le modalità di confezionamento, dobbiamo far sì che, come negli altri Paesi europei, questo servizio di riconfezionamento in dosi unitarie incrementi l’aderenza terapeutica e renda migliore la qualità della vita delle persone”.
Parliamo del crowdfunding di Sempli Farma®…
“La raccolta è rivolta a chiunque. Si può investire partendo da 500 euro. Ci rivolgiamo a chi, in qualche modo, voglia aiutare questo tipo di progetto che fa il bene dei pazienti. Ci rivolgiamo anche alle farmacie, ai soggetti gestori di case riposo, alle cooperative di servizi, ma anche ai pazienti politrattati e ai loro familiari. Crediamo che Remedio possa diventare una società di proprietà degli stakeholders, ossia di tutti coloro che hanno interesse a far sì che questo servizio venga diffuso sempre più, diventando capillare nel territorio”.