Amici per la pelle. Rischiare la pelle. Quanti aneddoti sono legati all’organo più esteso che costituisce il corpo umano! Eppure non sempre si dà il giusto riconoscimento alla dermatologia, la branca medica che studia le patologie ad essa correlate.
La pelle ricopre tutto il corpo umano, è elastica ed impermeabilizzante, è lo scudo che si interpone tra il corpo e l’ambiente esterno, per questo è sottoposta a variazioni che possono dipendere da processi infettivi causati da agenti esterni, ma può subire variazioni anche per effetti interni del corpo stesso.
Il medico dermatologo è lo specialista che si occupa della diagnosi e del trattamento di patologie che possono colpire la pelle, che in realtà sono tante, se ne annoverano più di tremila. Le più comuni sono circa una ventina e coprono il 90% dei pazienti.
La pelle, o cute, è una struttura robusta ed elastica, è formata da un epitelio (cellule epiteliali), l’epidermide, da un tessuto connettivo, (formato da cellule elastiche e da collagene) il derma, e da un tessuto adiposo che prende il nome di sottocutaneo.
Nelle ultime due parti, cioè nel derma e nel sottocutaneo, sono situati i cosiddetti annessi cutanei come le unghie, i peli e i capelli. Per questo non si va dal dermatologo solo per reazioni prettamente cutanee, ma anche per disturbi legati alle unghie, alla perdita dei capelli (alopecia), all’irsutismo (cioè la crescita eccessiva di peli sul corpo femminile o maschile), o per altri disturbi del follicolo pilifero.
Questa branca della medicina nasce in epoca moderna con Girolamo Mercuriali, un medico di Forlì, che nel 1572 scrisse il De morbis cutaneis, il primo trattato sulle malattie della pelle.
Si ricorre al dermatologo anche per problemi legati alle mucose, quelle parti delicate che ricoprono gli orifizi del corpo, come il naso, il cavo orale e la vagina.
I processi infettivi a cui la pelle è soggetta possono derivare sia dall’ambiente in cui la persona vive, sviluppando battericidi, fungini parassitari e virali, e sia per dermatiti irritative o anche allergiche. Bisogna considerare che alcune manifestazioni della pelle possono essere il segnale di patologie che interessano gli organi interni del corpo, tra questi la dermatomiosite, il lupus, la sclerodermia. Poi ci sono le malattie ereditarie e le malattie autoimmuni che possono cambiare l’aspetto della pelle.
Molte di queste patologie possono essere curate con una serie di trattamenti, e scomparire a breve termine, oppure cronicizzarsi e resistere più a lungo. Ma purtroppo per molte bisogna ricorrere alla chirurgia.
Il dermatologo è uno specialista che affronta una gamma di pazienti molto ampia, persone di qualsiasi età e senza distinzione di sesso, e con il mutamento delle società e degli stili di vita si trova a fronteggiare sempre nuovi casi.
Molte malattie che colpiscono la pelle si sviluppano anche per area geografica, come per esempio dove l’industrializzazione è forte, dove si lavora molto all’aria aperta o si è a contatto con agenti chimici come i pesticidi.
Nella serie delle patologie della pelle trovano posto anche quelle derivate dai prodotti cosmetici o per conseguenza di stili di vita. Tra gli esempi più comuni abbiamo il melanoma della pelle che negli ultimi anni ha assunto proporzioni elevate nella popolazione. Da addebitare almeno in parte, alla maggiore esposizione delle persone ai raggi ultravioletti, con viaggi e vacanze dove il sole batte più forte. In questo caso si rischia “la pelle” pur di essere un po’ più abbronzati.
Restando nel campo dell’estetica, il dermatologo interviene per i cosiddetti segni del tempo come rughe, macchie della pelle, cicatrici da rendere meno evidenti. La dermatologia, di conseguenza il dermatologo, è in costante aggiornamento con le sfide della quotidianità, dell’estetica, degli stili di vita e della società moderna.
INQUADRAMENTO PROFESSIONALE
Il medico dermatologo può esercitare la propria attività solo dopo aver ottemperato agli obblighi previsti come per le altre professioni mediche.
Il dermatologo è libero di scegliere se lavorare in una struttura pubblica come le cliniche o gli ospedali, oppure presso una struttura privata. Nel primo deve partecipare a concorsi, oppure, come succede da qualche anno, rispondere a chiamate specifiche da parte delle amministrazioni dei nosocomi, accettando contratti a tempo determinato che si possono rinnovare.
Nelle strutture private può essere un dipendente oppure un libero professionista con l’adempimento di altri obblighi. Tra questi aprire la Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate e iscriversi all’ENPAM (Cassa di previdenza dei medici ed odontoiatrici).
Adempimenti che valgono anche in caso opti per una terza soluzione, aprendo un proprio studio medico dermatologico. Da qualche anno è obbligatorio per tutti i professionisti, non solo del campo medico, munirsi di un indirizzo Pec, la Posta elettronica certificata.
TITOLO DI STUDIO PER DIVENTARE DERMATOLOGO
La specializzazione in Dermatologia prevede anche la Venereologia. Come sempre bisogna aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, aver sostenuto l’esame di Abilitazione alla professione medica ed essere iscritti all’Albo dell’Ordine dei Medici.
Dopo questi passaggi ci si può iscrivere ad una scuola di specializzazione in Dermatologia e Malattie Veneree, previo concorso, in quanto le scuole di specializzazione sono a numero chiuso. Nei cinque anni di specializzazione bisogna sostenere esami scritti e orali ed essere al fianco dei medici specialisti nei reparti ospedalieri.
Durante la specializzazione si cerca di acquisire il più possibile sia gli aspetti medici che chirurgici, in quanto questo professionista può essere interpellato per interventi molto diversi che vanno dalla chirurgia dei tumori cutanei, alla chirurgia laser, ma anche per la terapia fotodinamica. Senza tralasciare lo studio delle malattie veneree come la sifilide e la gonorrea.
Questa è una specializzazione che si sta evolvendo con il cambiare dei tempi, infatti c’è la dermopatologia, dermatologia pediatrica, psicodermatologia, immunodermatologia, dermatologia plastica e chirurgica.