È fondamentale la copertura per la vaccinazione contro l’Hpv,  l’infezione da Papillomavirus Umano che è stata inserita tra gli agenti cancerogeni per l’uomo. Purtroppo siamo ancora in ritardo, sottolinea la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), poiché nel 2020 ci sono stati 15mila casi e 6mila decessi, secondo le stime dell’Ico/Iarc Information Centre on Hpv and Cancer.

Di Hpv sono stati identificati più di 200 tipi: la maggior parte infetta l’epitelio cutaneo e può causare comuni verruche cutanee, mentre circa 40 infettano l’epitelio della mucosa e sono classificati in base alla loro associazione con il cancro cervicale.
La maggior parte delle infezioni è asintomatica e si risolve spontaneamente, con qualche distinguo. Ha spiegato il presidente Sipps, Giuseppe Di Mauro: “Nelle donne, l’infezione persistente da tipi oncogeni di Hpv può portare a lesioni cervicali precancerose (CIN, Cervical Intraepitelial Neoplasia) che, se non trattate, possono progredire fino al cancro cervicale invasivo. Inoltre, sia negli uomini che nelle donne, l’infezione da Hpv è associata con tumori della testa, del collo, dell’orofaringe e zona anogenitale, nonché con verruche anogenitali e papillomatosi respiratoria”.

Dal 2006 sono disponibili dei vaccini contro l’Hpv, composti da proteine purificate di alcuni tipi del virus (Vlp, Virus-like Particles), che mimano il capside virale e inducono una risposta anticorpale specifica per tipo di Hpv.

In Italia la vaccinazione contro l’Hpv viene offerta gratuitamente agli adolescenti: dal 2007 alle femmine, dal 2017 anche ai maschi.Tuttavia, il Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, per il quale ci sarebbe dovuta essere una copertura del 95%, è molto al di sotto delle aspettative.

I pediatri Sipps informano che “il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno calcolato che in Italia tra 1,1 e 1,3 milioni di giovani adolescenti nati tra il 2005 e il 2009, non vaccinati contro l’Hpv, non saranno protetti contro un gran numero delle malattie legate a questo virus. I costi derivanti dalla mancata vaccinazione ammonteranno a oltre 905 milioni di euro: con le coperture al 95%, vi sarebbe una riduzione dei costi di 529 milioni di euro, al netto di quelli spesi per l’attuazione del programma di vaccinazione”.

Commenta la Sipps: “Nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, approvato il 3 agosto 2023, l’età della vaccinazione anti-Hpv è stata anticipata al compimento dell’undicesimo anno di vita, con un programma di recupero per le donne almeno fino a 26 anni, anche utilizzando l’occasione opportuna della chiamata al primo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, e per gli uomini almeno fino a 18 anni inclusi, con mantenimento della gratuità per tutte le dosi del ciclo vaccinale, qualora non siano stati precedentemente vaccinati o non abbiano completato il ciclo vaccinale”.

La vaccinazione anticipata permette dunque una maggiore e più robusta risposta immunitaria. Ma , secondo le linee dell’American Academy of Pediatrics (Aap) e l’American Cancer Society (Acs) si raccomanda di iniziare la serie di vaccinazioni Hpv a nove anni di età per completare la vaccinazione prima dell’inizio dell’attività sessuale. Di questo le famiglie devono essere consapevoli, attraverso compagne di sensibilizzazione circa i rischi dell’infezione da Hpv e dei modi per prevenirli, attraverso i centri vaccinali, cui affidarsi con fiducia, sostengono gli esperti.

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