Un recente studio ha comfermato che “la terapia forestale” è un toccasana per l’asma. Questo è quanto emerge da una ricerca fatta dall’Istituto di bioeconomia del Cnr, dal Club Alpino Italiano- Cai, assieme con l’istituto Pio XII di Misurina e l’Ospedale universitario di Parma.

Dallo studio infatti è emerso che i monoterpeni, i principali componenti degli oli essenziali che emettono le piante, possono migliorare le condizioni respiratorie dei bambini e degli adolescenti asmatici.

La ricerca ha dimostrato che “la terapia forestale” come è stata definita, oltre ad avere effetti rilevanti sulla riduzione dei sintomi dell’asma, può migliorare la respirazione dei bambini e degli adolescenti affetti da asma e sottoposti alle terapia convenzionali.  

Questa ricerca, ha affermato Federica Zabini, responsabile del progetto per il Cnr e supervisore della ricerca, rappresenta il culmine di anni di lavoro. Con la ricerca ha detto: “abbiamo dimostrato che l’aria forestale svolge un ruolo terapeutico ad ampio spettro, e questo offre la definitiva giustificazione scientifica all’adozione delle prescrizioni sanitarie cosiddette verdi. Si pensi che in Germania, Canada, Giappone e Corea del Sud, con molte meno evidenze scientifiche, sono state sviluppate reti di stazioni per la terapia forestale. E proprio in Germania, tra qualche mese, entreranno in funzione le prime stazioni dotate di personale medico e di psicologi”. Per arrivare al questo risultato, il lavoro è stato molto articolato, ha sottolineato la Zabini, in quanto i ricercatori hanno dovuto incrociare i dati ambientali con quelli clinici raccolti su 42 pazienti.

Sono stati applicati metodi statistici avanzati, specifici della ricerca clinica, aggiunge Davide Donelli dell’Università di Parma/Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, “per confermare risultati che hanno stupito e che, oggi, ci permettono di disporre di criteri per individuare e qualificare stazioni di terapia forestale, e ottimizzare le funzioni dei centri di trattamento e riabilitazione dell’asma infantile e adolescenziale”.

La ricerca è stata pubblicata su Forests.

(Fonte Ufficio Stampa Cnr)

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