L’Italia insieme a circa altri 60 Paesi aderisce al World Prematury Day, la giornata dedicata ai bambini nati prematuramente celebrata il 17 novembre.

La giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante, in quanto 1 bambino su 10 nasce prematuro, cioè prima dei nove mesi della gestazione.

In Italia la percentuale si attesta al 6,3% del totale dei neonati, in media si aggirano a 24mila l’anno.  Un numero rilevante perché si tratta di bambini più fragili, più vulnerabili che vengono al mondo prima della 37ma settimana di gestazione, tempo che occorre per avere organi e apparati sani e per essere pronti ad adattarsi alla vita fuori dal grembo materno.

Nei Paesi più evoluti prevenire le nascite prima del tempo stabilito è un obbiettivo prioritario del sistema salute e l’Italia non è indietro. Lungo tutta la Penisola ci sono molti centri specializzati ed efficaci per le cure prenatali, sono i centri Neonatali e di Terapie Intensive dotati di attrezzature tecnologiche molto sofisticate e con personale sanitario altamente qualificato e fortemente motivato, carico di umanità e di sensibilità che quotidianamente si rapportano con i fragilissimi pazienti e con le loro famiglie che vivono momenti di grande tensione. Medici, specialisti, personale infermieristico, i familiari, tutti insieme per aiutare questi piccoli ‘lottatori’ a fortificarsi ed essere pronti ad intraprendere il loro percorso di vita sostenuti dall’amore collettivo.

L’obiettivo della giornata del 17 novembre in tutto il mondo è quello di informare e promuovere le strategie assistenziali e le cure intensive adottate nel trattare i piccolissimi e fragili pazienti, oltre a far conoscere gli sviluppi della ricerca scientifica sulle cause che portano alla nascita prematura. Questa giornata è anche un’occasione per riflettere sul dono prezioso della vita e sulla sua fragilità, specialmente in Italia, ma non è la sola Nazione, che ha un tasso di natalità bassissimo.

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