L’attività fisica è risaputo che fa bene al fisico e alla mente oltre che favorire la riduzione di molti fattori di rischio legati all’insorgenza di diverse patologie, quindi, di fatto, può essere considerata un importante fattore di prevenzione. Per questo da pochi giorni è stato formalizzato un accordo tra l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, unico Ateneo in Italia interamente dedicato allo sport e alle scienze motorie, e la Fondazione Ri.MED che sostiene e conduce progetti di ricerca biomedica e biotecnologica, favorendo il rapido trasferimento di risultati innovativi nella pratica clinica.

La Fondazione Ri.MED, con sede a Palermo, è nata da una collaborazione internazionale fra Governo Italiano, Regione Sicilia, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), University of Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center (UPMC).

L’accordo, si legge nella nota stampa, formalizzato alla presenza del Rettore Prof. Attilio Parisi e del Presidente e Consigliere Delegato di Ri.MED Paolo Aquilanti, è una collaborazione scientifica per la “realizzazione di protocolli di ricerca congiunti sugli effetti dei programmi di attività fisica adattata rivolti a soggetti con patologie croniche non trasmissibili. Un tipo di ricerca scientifica che nasce da bisogni terapeutici concreti e che è finalizzata al paziente”.

Infatti il programma di ricerca su cui verte l’accordo, si legge sempre nella nota “è finalizzato ad indagare in maniera approfondita gli effetti dell’attività fisica a livello terapeutico in soggetti che hanno già sviluppato patologie croniche. Un ambito di ricerca di cruciale importanza, anche in relazione al cambiamento demografico e alla crescente incidenza delle patologie croniche-degenerative che ne consegue”.

Ha spiegato il Rettore Prof. Parisi, che questo accordo “consentirà di approfondire e meglio comprendere gli effetti dell’esercizio fisico nelle patologie croniche non trasmissibili rappresentando una occasione unica per accrescere le potenzialità della ricerca”. Per la Ri.MED, ha dichiarato il presidente Paolo Aquilanti, “rappresenta una grande opportunità consentirà di sviluppare ricerche dirette alle applicazioni terapeutiche anche negli ambiti di competenza dell’Università “Foro Italico”, in coerenza all’impegno già in corso sulla prevenzione, in particolare delle malattie croniche e sul trattamento delle conseguenze di patologie oncologiche. Una nuova sfida, che darà un importante contributo alla conoscenza e alle soluzioni terapeutiche nelle scienze della vita.”

(Fonte Ufficio Stampa)

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