Il 23 dicembre del 1978, dopo un lungo iter parlamentare durato dieci anni, nasceva il Servizio Sanitario Nazionale. L’aspettativa di vita media in Italia era allora di 73 anni.
Oggi, nonostante la pandemia, l’aspettativa media è di 82,6 anni (dati ISTAT). Negli ultimi 45 anni abbiamo guadagnato 10 anni di vita. La mortalità infantile si è ridotta da 28.1 su mille bambini nati vivi, a 2.5 (dati ISS).
Mentre la sopravvivenza, in caso di neoplasia al colon, è passata dal 50% al 65%. L’indice di sopravvivenza delle donne, a cinque anni dall’insorgenza del tumore al seno, è passata dal 75% al 90% (dati Fondazione Veronesi). Non sono stati traguardi da poco. Certo hanno concorso in modo significativo la ricerca, l’affinamento delle pratiche chirurgiche, i nuovi farmaci…
Ma molto di tutto questo lo dobbiamo al SSN, che ha messo in rete le nuove scoperte rendendole accessibili a tutti, ha sostenuto la prevenzione e le campagne vaccinali, ha consentito a tutti, in modo egalitario, l’accesso alle cure.
L’obiettivo fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale, infatti, sono sempre stati la salute, le cure e la dignità della persona. Il suo spirito universalistico ha superato la frammentazione del sistema mutualistico e ha garantito il diritto alle cure a tutti gli italiani, ha contrastato le disuguaglianze in campo sanitario, ha posto le basi per una vera giustizia sociale.
Da allora, forse mai come oggi, sono in discussione i suoi valori originari, con il rischio che la salute diventi appannaggio di alcuni e non di tutti. Per garantire la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale è urgente non solo riaffermarne i valori fondanti, ma affrontare e risolvere i problemi che lo attanagliano.
Exposanità, Mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza, che si svolgerà a Bologna dal 17 al 19 aprile prossimi, ha dedicato i suoi oltre 40 anni di attività al Servizio sanitario nazionale, al tema delle riforme dei servizi sanitari, al potenziamento della rete di assistenza concentrandosi, da sempre, sui temi fondamentali e di maggior interesse.
A partire dall’invecchiamento della popolazione con l’inevitabile conseguenza delle malattie croniche, al necessario processo di digitalizzazione e innovazione tecnologica, per ora solo difformemente realizzato nel Paese, al tema dell’inclusione delle persone con disabilità, alle disuguaglianze nell’accesso ai Livelli essenziali di assistenza, al personale sanitario e socio sanitario e alla necessità della sua protezione e tutela.
Proprio alle professioni che lavorano in sanità, Exposanità 2024 ha dedicato il suo claim “Ci sta a cuore chi cura”, nella convinzione che un vero rilancio del SSN passi innanzitutto dalla valorizzazione delle risorse umane. In occasione del 45esimo anniversario del Servizio Sanitario lo stesso claim è stato declinato in “Ci sta a cuore il SSN”: una vera campagna a cui sono chiamati a partecipare tutti i professionisti della sanità oltre che tutti i cittadini italiani.
Tra le attività dedicate a questo importante traguardo della Sanità pubblica italiana, verrà infatti proposto ai cittadini, al mondo delle istituzioni e delle politiche sanitarie, alle aziende, alle associazioni di volontariato in sanità, di raccontare, tramite script o video, perché hanno a cuore il SSN. I contributi potranno essere inviati a questo indirizzo:
https://www.exposanita.it/it/ci-sta-a-cuore-il-servizio-sanitario-nazionale/
Possono, già da ora, partecipare tutti coloro che ricevono la newsletter della manifestazione: si tratta delle più importanti realtà produttive del Paese e degli oltre 45mila visitatori che hanno preso parte alla scorsa edizione di Exposanità. Il progetto continuerà fino all’edizione 2024 della rassegna e si svilupperà attraverso una campagna sui social, oltre che sui canali digitali e sulla stampa generalista e specializzata.
L’edizione 2024 di Exposanità sarà inaugurata, il 17 aprile alle 10, dal convegno “Investire sui professionisti per la tenuta del SSN” a cui parteciperanno Nino Cartabellotta, Fondazione Gimbe, che affronterà il tema del rilancio del SSN a partire dalle politiche sul personale. Tema cruciale al quale Exposanità, appuntamento irrinunciabile per le professioni che si muovono in sanità e nel socio sanitario, si dedica da oltre 40 anni.
La tenuta del Servizio sanitario italiano la si deve in larga misura all’abnegazione e alla competenza della la maggior parte di coloro che lavorano in sanità. Oggi però, dopo anni di tagli lineari, blocchi delle assunzioni, fine del patto tra chi cura e chi viene curato, serve un cambio di passo per il quale sono necessarie le proposte, che al convegno saranno presentate da RUSAN e FIASO.
Non si potrà fare a meno del punto di vista delle professioni che il 17 aprile saranno rappresentate da SIMEU e FNOPI. Le risposte saranno invece a carico di Ministero della Salute – Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane e di Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna e responsabile sanità del Coordinamento Stato Regioni.
Il programma scientifico di Exposanità tratterà i temi di maggiore interesse per tutto il comparto della sanità, tra i quali: Riorganizzare la rete dell’emergenza urgenza: proposte per l’evoluzione dei servizi (17 Aprile); T; Decreti attuativi della legge delega per la non autosufficienza – Istruzioni per l’uso (17 Aprile) IA e big data: rischi e potenzialità per un utilizzo in sanità (18 Aprile).