Interessante dichiarazione a RAI 1 del Ministro Orazio Schillaci.
“La salute pubblica è stata rimessa da questo governo al centro del dibattito. Non possiamo guardare alla sanità solo come una spesa ma va vista soprattutto come un investimento e per questo credo che sia molto importante in quest’anno finalmente togliere i tetti di spesa che ci sono per le assunzioni di nuovo personale e su questo c’è tutto il nostro impegno per raggiungere l’obiettivo”.
La promessa è del Ministro della Salute, Orazio Schillaci che nel suo intervento alla trasmissione XXI Secolo su Rai 1 ha tracciato la rotta per il futuro e ha ricordato le misure già messe in campo nel suo primo alla guida del Ministero.
“Ho trovato il Ssn un po’ ingolfato – ha detto – perché de finanziato soprattutto nel periodo pre Covid e bisognoso sicuramente di un ammodernamento. Il Ssn ha 45 anni e bisogna dare maggiore attrattività al nostro sistema sanitario nazionale questo è il punto principale del mio impegno”.
Ecco le principali misure prese in questo primo anno:
“Da subito abbiamo guardato agli operatori sanitari e sono previsti 11 miliardi nei prossimi tre anni, una cifra importante soprattutto per premiare con uno stipendio migliore gli operatori sanitari, ma dobbiamo anche guardare ai cittadini e il problema più annoso a mio giudizio oggi è quello delle liste d’attesa. Infatti, gran parte degli interventi vanno proprio in questa direzione: pagare di più i medici e gli operatori sanitari che su base volontaria vogliono svolgere attività integrativa aumentato quindi quello che sarà il compenso orario con la finalità di ridurre le liste d’attesa.
Abbiamo poi varato dopo tanti anni un Piano oncologico nazionale e abbiamo iniziato da subito a combattere il triste fenomeno dei gettonisti che lavorano nelle strutture sanitarie pubbliche e guadagnano molto di più di chi ha vinto un concorso e lavora lì magari da una vita”.
Schillaci ha poi affrontato l’annosa questione del sovraffollamento dei Pronto soccorso: “Credo innanzitutto che alcune delle problematiche che sono emerse sono condivisibili, la prima è la carenza di personale e la seconda riguarda gli stipendi dei quali abbiamo già parlato.
Su questo siamo intervenuti nella finanziaria di quest’anno dove ci sono 2,4 miliardi per il rinnovo dei contratti del comparto sanitario ma soprattutto guardiamo al futuro e vogliamo andare ad aumentare quelle che sono le indennità specifiche sia per i medici che per gli infermieri e per gli altri operatori e credo che il sovraffollamento dei pronto soccorsi che abbiamo visto dipende molto dal fatto che il covid ci ha mostrato quanto sia fragile nella nostra nazione la medicina territoriale e su questo ci sono i fondi del Pnrr e anche nell’ultima finanziaria abbiamo messo a disposizione 250 milioni per il 2025 e 350 milioni per il 2026 per assumere nuovo personale”.
Per il Ministro “un altro aspetto fondamentale è quello della violenza che purtroppo viene riportata con frequenza dalle cronache. Siamo intervenuti già nel maggio scorso nel cosiddetto Decreto bollette dove abbiamo aumentato le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari. La cosa più brutta e più vigliacca è che nel 70% sono aggredite delle donne spesso infermiere ma soprattutto credo che ci sia un problema culturale e per questo siamo partiti con delle campagne di sensibilizzazione”.
Per Schillaci è poi “molto importante ridare attrattività al sistema sanitario nazionale. Il fenomeno di medici e infermieri che vanno all’estero è presente da tempo.
Ma vorrei dire però che chi sceglie questa professione non deve solo guardare al lato economico che comunque rimane importante ed è giusto che chi si sacrifica quotidianamente venga ripagato per quello che fa. Mancano medici soprattutto in alcune specialità che sono diventati meno attrattive e su questo siamo già intervenuti nel maggio scorso con un’indennità maggiore soprattutto rendendo usurante il lavoro in pronto soccorso e quindi c’è la possibilità di andare in pensione prima per chi lavora nel Ps”
Ma il Ministro ha sottolineato che “mancano anche gli infermieri ed è necessario tamponare cercando di farli venire dall’estero ma soprattutto bisogna dare un nuovo impulso a questa professione”
Sul rapporto tra pubblico e privato:
“L’obiettivo è tenere in equilibrio la sanità pubblica e quella privata ma Io credo che al cittadino interessi avere delle prestazioni di qualità fatte nei termini e nei tempi giusti adatti.
Credo che il sistema privato convenzionato contribuisca a questo, però bisogna far sì che le agende delle disponibilità delle prestazioni comprendano sempre anche le prestazioni del privato convenzionato anche quelle che sono meno remunerative”.
Per la medicina difensiva:
“È un male che affligge il nostro sistema e viene valutata intorno ai 10 miliardi che sono spesi per questo ogni anno. Stiamo lavorando col ministro della Giustizia per dare risposte ai tanti medici che sono ingiustamente accusati che poi nella stragrande maggioranza dei casi si dimostrano estranei ad ogni addebito”.
Nuova visione del futuro digitale del Ssn:
“L’Italia è all’avanguardia, siamo partiti con la piattaforma nazionale di telemedicina che verrà implementata grazie ai fondi del Pnrr e siamo partiti col nuovo fascicolo sanitario nazionale che permette di avere un identikit preciso di ogni cittadino e quindi anche di ogni paziente e poi dobbiamo guardare anche all’intelligenza artificiale che può servire per aiutare il medico e gli operatori sanitari in tante scelte.
Però dobbiamo guardarci con attenzione per non sostituire quello che è il capitale umano e soprattutto dobbiamo far sì che l’intelligenza artificiale sia disponibile per tutti e che sia uno strumento di uguaglianza e non di diseguaglianza.
Al metaverso guardo invece, come uno strumento utile per le simulazioni, per la formazione che ovviamente vanno implementate perché come avete visto le tecniche chirurgiche non solo ma tutta la medicina sta evolvendo in maniera molto rapida”.
Schillaci ha poi parlato anche delle farmacie:
“Il Covid ha dimostrato l’importanza delle farmacie durante la pandemia. La farmacia dei servizi è fondamentale per assicurare l’aderenza terapeutica a tanti pazienti, soprattutto per quelle persone più anziane. Le farmacie sono importanti anche per lo sviluppo della telemedicina, e per far sì che possano essere fatte in sicurezza vaccinazioni e screening. Le farmacie rurali nei piccoli centri rappresentano poi un punto di aggregazione e di sicurezza per i cittadini”.