Ad Ancona l’uretra si opera… ad altissimo livello tecnologico. La Casa di Cura Villa Igea ha introdotto, per prima nelle Marche, un’innovativa tecnica mininvasiva per il trattamento della recidiva di stenosi ureterale maschile.

Due gli interventi effettuati nei giorni scorsi dall’Unità Operativa di Urologia Robotica e mininvasiva della casa di cura di Ancona, diretta dal dottor Angelo Cafarelli. Sono stati operati un uomo di 30 anni e uno di 45. Stanno bene e saranno dimessi presto.

La tecnologia utilizzata dal reparto della struttura sanitaria di via Maggini, sviluppata da un’azienda del Minnsesota (USA), impiega un catetere con un palloncino che viene inserito nell’uretra con una procedura endoscopica della durata di circa un quarto d’ora per allargare il canale e poi rimosso.

Grazie a questa procedura, i pazienti possono recuperare una normale minzione ed evitare infezioni batteriche che possono svilupparsi se l’urina non fluisce correttamente verso la vescica per poi essere espulsa…

Nell’uomo un nuovo restringimento dell’uretra dopo essersi sottoposti a un intervento urologico per ripristinare il flusso è un problema molto comune, che riguarda il 16% dei pazienti dopo un mese dall’operazione. La problematica richiede spesso ulteriori trattamenti e influenza la qualità di vita del pazienti.

“Il catetere con palloncino – spiega il dottor Angelo Cafarelli – rappresenta il primo trattamento mininvasivo specificamente progettato per le stenosi uretrali anteriori maschili.

Questa tecnologia mira a fornire un immediato sollievo sintomatico allargando il lume uretrale attraverso la dilatazione del palloncino, mantenendo contemporaneamente la pervietà a lungo termine dell’uretra grazie all’applicazione circonferenziale e locale di un agente antimitotico che inibisce la proliferazione e la migrazione cellulare, con un impiego simile a quello in ambito cardiovascolare per prevenire la ricorrenza di stenosi dopo l’angioplastica”.

Secondo recenti studi, il miglioramento sintomatico ottenuto mediante il trattamento con questo dispositivo è stato mantenuto per tre anni in una popolazione a rischio elevato di ricorrenza delle stenosi [2].

“Anche la riduzione dell’Indice dei Sintomi Prostatici Internazionale (IPSS) del 72% per una popolazione con sintomi moderati a gravi all’inizio è un risultato clinicamente significativo. Dunque, questa nuova tecnologia consente di ridurre i re-interventi e offre risultati ottimali in termini di qualità di vita per i pazienti”.

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