Si è conclusa la 15ma edizione, con la giornata dedicata alla consegna dei diplomi, del corso per Caregiver. Il corso è stato organizzato dalla ASL Roma 1 e dalla Comunità di Sant’Egidio, completamente gratuito per gli oltre cinquanta partecipanti provenienti dall’Italia e da altri 25 Paesi, in prevalenza donne. Il corso è stato organizzato con lezioni in aula e ore di tirocinio svolte tra l’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma, la Scuola di lingua e cultura italiana e i servizi rivolti alla popolazione anziana della Comunità di Sant’Egidio. Questa importante iniziativa ha permesso alle persone che lo hanno frequentato di acquisire le capacità necessarie per assistere bambini piccoli, persone con disabilità, anziani non o parzialmente autosufficienti.

La giornata della consegna dei diplomi si è svolta il giorno 7 marzo presso il Salone del Commendatore del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, noto anche per l’eccellenza pittorica delle pareti affrescate, volute da Papa Sisto IV.

Gli attestati sono stati consegnati da Alessia Savo, Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Lazio, Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario della ASL Roma 1, Alessandro Serenelli, referente del Corso Caregiver della stessa Asl, e Daniela Moretti, coordinatrice della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio. Oltre alla presenza dei docenti del corso tra medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e oss, e personale della Comunità di Sant’Egidio che ha dato il proprio apporto in forma gratuita.

Come presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali della Regione Lazio – ha detto in questa occasione Alessia Savo – sono orgogliosa di contribuire al varo della prima legge regionale che riconosce e tutela i caregiver familiari, provvedimento in discussione in questi giorni, che sarà approvato a breve”.

Per il Commissario Quintavalle “La società italiana è cambiata, nelle abitudini e nelle necessità. Sono cresciuti gli over 80 – spesso si tratta di famiglie monopersona – e sono mutati i loro bisogni. Non si tratta solo di avere accesso alle cure mediche ma anche di contrastare a problematiche sociali come la solitudine. Poter contare su una assistenza formata e certificata anche nel rispetto, nell’accudimento e nella pazienza è un grande valore aggiunto. Abbiamo bisogno di contaminazioni per prenderci cura di chi ha un bisogno. La formula, lo vediamo in questa sala gremita, è vincente e intendiamo portarla avanti in sinergia con Sant’Egidio e le Istituzioni, che colgo l’occasione di ringraziare per questo sodalizio giunto alla sua 15esima edizione”.

(Fonte Ufficio Stampa Asl Roma 1)

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