Individuate dodici azioni concrete e mirate per combattere pregiudizi e stereotipi legati all’età nell’assistenza sanitaria e migliorare qualità e durata di vita degli anziani: ecco la Carta di Firenze.

I preconcetti basati sull’età che influiscono negativamente non solo sulle decisioni del personale sanitario, escludendo 4 anziani su 10 dalle cure migliori e più appropriate, ma anche facendo sentire più vecchia e “malconcia” la persona in età più che matura.

Lo dimostra uno studio pubblicato su The Gerontologist dai ricercatori del New Jersey Institute for Successful Aging, secondo cui la probabilità di morire entro 9 anni, pur tenendo conto dei fattori di rischio noti, è del 45% negli anziani che hanno un’autopercezione negativa dell’invecchiamento rispetto al rischio del 10% in chi non ha stereotipi negativi.

Il Servizio Sanitario italiano, come si sa, ha lacune in senso generale ma, per quanto riguarda gli over, le risorse non le mette certo in primo piano.

Gli anziani sono considerati “troppo vecchi e costosi” per ricevere le cure più avanzate, da cui trarrebbero i maggiori benefici, e per essere inclusi negli studi clinici per la sperimentazione di farmaci di cui sono i primi a fare uso. Un paradosso, frutto di uno stigma grave e inaccettabile sulla base dell’età, che si riflette anche sulla percezione negativa del proprio invecchiamento inducendo la stessa persona anziana a rinunciare all’aderenza alle terapie, a screening e comportamenti preventivi, con gravi effetti sulla salute.

Del resto, l’ageismo, mettere cioè in un vero e proprio ghetto chi ha superato i 65 anni, è una questione di rilevanza globale. L’ultimo e storico rapporto sull’ageismo stilato da OMS e ONU nel marzo del 2021 ha evidenziato la necessità di politiche e leggi che affrontino la questione, oltre che di attività educative e intergenerazionali che riducano i pregiudizi, in modo da progredire nella collaborazione globale per il decennio dedicato all’invecchiamento attivo dalle Nazioni Unite (2021-2030).

Ogni azione in questo senso è urgente.

Proprio in questa ottica nasce la Carta di Firenze, il primo manifesto mondiale contro l’ageismo sanitario, messo a nudo e rafforzato anche dalla pandemia, presentato in occasione del congresso “Anti-ageism Alliance. A Global Geriatric Task Force for older adults’ care”, organizzato dalla Fondazione Menarini con il patrocinio della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), che si è svolto nel capoluogo toscano il 5 e 6 aprile.

Tra le indicazioni: prevenzione, personalizzazione delle terapie, condivisione del percorso di cura con i caregiver e i vari specialisti che hanno preso in carico la persona, trial clinici più inclusivi, no alle discriminazioni, ospedali age-friendly, accessibilità, priorità al pronto soccorso, tecnologie a misura di anziano.

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