C’è un po’ di tutto, nella “Settimana Nazionale della Celiachia”, iniziativa promossa da AIC – Associazione Italiana Celiachia che torna in tutta Italia dall’11 al 19 maggio 2024, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia che si celebra il 16 maggio.

Informazione online, screening e consulenze mediche gratuiti, incontri e consigli di dietisti e nutrizionisti, corsi di cucina online e in presenza, laboratori per bambini, convegni e incontri divulgativi, per saperne di più e avere una corretta informazione sulla celiachia e la dieta senza glutine e sfatare falsi miti e fake news che ruotano attorno a questa patologia (per il calendario degli appuntamenti curiosare nel sito settimanadellaceliachia.it).

Giunta alla sua decima edizione, la “Settimana” è una importante occasione per sensibilizzare un pubblico più ampio su una malattia che nel nostro Paese colpisce circa l’1% della popolazione generale, sebbene solo 251 mila (pari allo 0,43%, secondo i dati Ministero della Salute, 2022) siano i diagnosticati. Si stima quindi che siano 600 mila le persone celiache, di cui circa 400 mila non ancora diagnosticate.

Uno spazio importante all’interno della Settimana Nazionale è dedicato ai più giovani e alle scuole con “Tutti a tavola, tutti insieme: le giornate del menù senza glutine”, iniziativa che prevede la distribuzione di un menù completamente senza glutine per tutti nelle mense delle scuole dell’infanzia e della primaria, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare studenti, famiglie e insegnanti sulla celiachia e la dieta senza glutine. Nata nel 2010, coinvolge oggi 400 comuni italiani grazie anche alla collaborazione con ANCI: solo nel 2023 sono stati distribuiti oltre 360.000 pasti senza glutine.

Nei giorni della Settimana della Celiachia, è in corso in Lombardia, Marche, Campania e Sardegna il progetto pilota del programma di screening pediatrico per celiachia e diabete di tipo 1, avviato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità in attuazione della legge 15 settembre 2023 n. 130. Il programma rappresenta un importante investimento di prevenzione che l’Italia, prima nazione a dotarsi di questo strumento, mette in campo per identificare, nella popolazione pediatrica sana, le persone a rischio di sviluppare una o entrambe le malattie.

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