Le relazioni preoccupate e l’appello dei presidenti per la firma del “Manifesto” del CIASS

Il presidente Anaste, Sebastiano Capurso, dopo l’introduzione del presidente ANsdipp Sergio Sgubin e di Maria Grazia Ventura della Fondazione Vismara di S Bassano, che hanno ricordato il grande impegno del Comitato Interassociativo CIASS che riunisce le sigle datoriali delle strutture per la terza età, ha rinnovato l’appello a firmare il “Manifesto per le Rsa”.

 Una voce sola che si leva per attirare l’attenzione massima delle istituzioni – e del governo – per potenziare le Rsa come primo e più completo presidio territoriale per gli anziani. 

Capurso ha anche ricordato che il Governo è obbligato, da norme imperative, a garantire i finanziamenti necessari a garantire il corretto funzionamento delle RSA, in quanto presidi 

erogatori di prestazioni comprese nei Livelli Essenziali di assistenza, e pertanto componente essenziale del Servizio sanitario nazionale.

L’occasione è stata il convegno “Rsa e servizi territoriali tra riforma, Pnrr e il necessario rilancio del settore”nell’ambito del Forum sulla Non Autosufficienza a Milano, dove i temi dell’invecchiamento, dell’assistenza, delle Rsa e delle professioni che si prendono cura degli anziani fragili e malati, sono stati al centro di una serie di dibattiti e tavole rotonde molto tecniche ed approfondite. Ad avvalorare l’importanza di mettere al centro della riforma sugli anziani, dei decreti applicativi e delle varie fonti di finanziamento – non ultimo il PNRR – le strutture che si occupano della terza età, le relazioni di Michele Assandri, presidente ANASTE Piemonte e consigliere nazionale e di Ivano Barbisotti presidente Ansdipp Lombardia che hanno ribadito il primo la confusione legislativa e regolamentare sulle applicazioni di leggi nazionali con le direttive comunitarie europee, per esempio il contrasto che sussiste ancora fra la legge n. 218 e la Bolkenstein sulle gare d’appalto che concernono i servizi sociali. Il secondo ha portato invece la testimonianza positiva di alcuni progetti come il massaggio delle mani per gli anziani soli, non autosufficienti o con demenze. Infine, preziosa la testimonianza del Presidente Diego Catania degli Ordini professionali TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza, Brianza e Sondrio che ha illustrato la grave responsabilità delle professioni sanitarie soprattutto dentro le strutture, nel momento poi in cui la carenza del personale è avvertita come lacuna gravissima a cui si contrappongono ben poche risposte e nessuna soluzione immediata. 

Il grido d’allarme verso le condizioni delle Rsa, quando si aspettava un potenziamento mirato stante il progressivo e preoccupante aumento dell’invecchiamento della popolazione aumenta. Raccogliere le firme per sottoporre poi il Manifesto unitario al legislatore appare come un momento essenziale della lotta per sopravvivere. E magari per poter sperare di affiancare ai provvedimenti che riconoscono gli unici fondi a nuove case di comunità e ospedali di comunità costosi e non necessari a un presidio fondamentale per il territorio come le Rsa per cui ancora non è prevista alcuna risorsa all’orizzonte.   

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