Il 21 maggio, a Milano, presso l’Università Statale, è stata la giornata dedicata agli stati generali della Medicina dei Sistemi, prestigioso Symposium giunto alla terza edizione, organizzato grazie al supporto di Guna, azienda farmaceutica specializzata nella produzione di medicinali a basso dosaggio, e di alcuni relatori del Simposio. Tanti contributi di esperti ospiti che hanno parlato di più argomenti, dall’ambiente alla tecnologia, dal concetto di relazioni sociali a quello di umanità, tutti affrontabili attraverso la Medicina dei Sistemi. Tra i temi affrontati: complessità del “sistema uomo”, intersoggettività, nuovi modelli di cura, prevenzione. Del resto, il titolo è stato “Modelli di integrazione nella prassi clinica e nuove soluzioni terapeutiche. Prevenzione e terapie del futuro”.
Linee Guida
Su tale versante, i diciotto professori universitari intervenuti, hanno contribuito a tracciare le linee guida del futuro della Medicina, proprio in termini di prevenzione e soluzioni terapeutiche in ambito pediatrico e per l’adulto. Tra i temi, è stato approfondito il concetto di empatia, intesa come comprensione della presenza fisica e connessione intersoggettiva: grazie all’intervento di Vittorio Gallese, professore ordinario di Psicobiologia presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Parma, è stato possibile approfondire il concetto di intersoggettività, che raccoglie l’insieme delle interazioni e degli scambi interpersonali che si sviluppano nei primi giorni di vita di un bambino. A questo proposito molto interessante lo studio, pubblicato su PLOS ONE e ripreso dalla Società Italiana di Pediatria, che ha investigato le possibili conseguenze dell’uso dello smartphone da parte della madre durante l’allattamento, con specifica attenzione alle interazioni faccia a faccia con il bambino. In questo contesto risulta fondamentale per un genitore favorire l’interazione positiva con il figlio, prestando particolare attenzione alla funzione e al ruolo dei neuroni specchio nello sviluppo di comportamenti interattivi.
Tra i numerosi interventi, nella sfera dell’adulto, è stato approfondito il ruolo delle neurotrofine ed in particolare del BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) sul circuito cuore-cervello e la loro capacità di mantenere “giovane” la rete di neuroni che controlla il battito cardiaco, esplorando anche la sfera gastrointestinale e, nello specifico, i benefici ed i limiti degli inibitori di pompa protonica (PPIs) nel trattamento della GERD, cioè la malattia da reflusso gastroesofageo, con la progressiva riduzione dell’assunzione dei farmaci.
Approccio integrato alla persona
Si è parlato poi, nella parte dedicata alla pediatria, del possibile impatto degli interferenti endocrini nei ritardi e nelle anomalie nella crescita. Secondo Sergio Bernasconi, professore ordinario di pediatria, durante l’età evolutiva, infatti, si è maggiormente sensibili agli inquinanti ambientali, con la possibilità che possa essere alterata anche la risposta alle terapie. Elementi che i pediatri devono considerare con maggiore attenzione, ha sottolineato il professore, “soprattutto in aree del nostro Paese in cui l’inquinamento ambientale è più marcato”.
Ha commentato alla fine del fruttuoso appuntamento in termini di conoscenze ed esperienze, Alessandro Pizzoccaro, fondatore e presidente di Guna: “In questo delicato contesto sociale, la Medicina dei Sistemi può rappresentare un faro nella gestione di molte patologie e di moltissimi pazienti, grazie ad un approccio terapeutico personalizzato e di grande precisione nella fase di diagnosi. Appare oggi necessario e non più procrastinabile considerare il paziente come un sistema complesso, in cui tutti i diversi apparati e sistemi, organi e cellule comunicano tra loro e si scambiano informazioni. Questo modello può rappresentare il pilastro su cui basare le nuove terapie e consentire un vero approccio integrato al paziente”.